Giorno del papà,
giorno de Padre.
Ricordi di sorrisi, di giochi,
di cieli azzurri, di profumo di fieno.
Dolci primavere e radiose estati
maturavano nell’anima
ciò che di te respiravo.
Profondi silenzi colmi di significato,
domande intense su ogni briciola di vita,
il tepore dell’amore
e il coraggio della prova,
la sfida di esserci ogni giorno.
Esserci: non fuggire mai,
non nascondersi mai.
Questo mi hai dato,
questo vive dentro me
nelle ore difficili e nei giorni quieti:
intensità, sempre,
immenso palpitare dell’anima
con ciò che d’anima è composta
la vita.
Ora, che la tua mano
mi porta al Padre,
simile a quando prendevi
la mia piccola mano
e mi portavi a scoprire la Terra,
ora mi aiuti a scoprire il Cielo.
E tutto è nel profumo
di un’eterna primavera
con l’erba bagnata di fresco
e una rondine che canta sul filo.