SAN MICHELE, la festa degli uomini liberi

Rudolf Steiner credeva profonda­mente nell’importanza di creare una festa per Michele, per questa Maestà dei mondi spirituali, che oggi è la guida di tutti coloro che con coraggio ed entusiasmo si ac­cingono a trasformare il male in bene.
Il 29 settembre dovrebbe diventare un giorno celebrativo di particolare intensità spirituale, qualora si rico­noscesse nell’Essere di Michele Colui che opera a fianco del Cristo per condurre l’uomo verso la sua autentica meta: la libertà e l’amore. Continua a leggere “SAN MICHELE, la festa degli uomini liberi”

Arresto 2020

Come sta cambiando l’Anima Umana?

Un’analisi scientifico-spirituale (prima parte)

Premessa:

Ci sono cinque parole estremamente usate e inflazionate nel loro significato, in questo strano periodo, unico nella storia, cinque parole che formano egregore cariche di oscurità e di pesantezza nella vibrazione musicale della lingua, e che fatico sempre di più a pronunciare. Esse sono:

  • Lockdown”, inglesismo di moda che toglie dignità al nostro dolce idioma e il cui significato di “confinamento” esprime in modo tragico cosa si nasconde dietro il tanto acclamato “restate a casa”;
  • Quarantena”, ma la vera quarantena con il suo riferimento alla Quaresima e al numero 40, ossia il numero del tempo necessario ad una trasformazione, è stata prolungata in ottantena o centena, pertanto risulta essere un eufemismo del tutto scorretto;
  • Coronavirus”, non dice nulla sull’identità di questa malattia, perché tante sono le forme di coronavirus ed inoltre reca un pesante oltraggio alla sacralità del termine Corona;
  • Pandemia”, forse tra tutte è la più ingannevole perché i numeri dei contagiati e dei deceduti sono troppo bassi per giustificarne il nome;
  • Covid 19”, è diventata una sigla usata in tutto il mondo e questo gli ha dato una “sostanza” satura di una immotivata, quanto esagerata paura.

Pertanto, in queste righe userò le parole “arresto” o “chiusura”, perché sono meno inflazionate e forse più veritiere di quelle in uso comune.

Dunque, a che cosa ci hanno condotto l’arresto in questa primavera 2020? Che significato ha avuto e ha tuttora per noi tutti questo evento, mai verificatosi prima d’ora?

Personalmente ho sofferto di quel periodo l’attacco violento alla libertà e dignità umana, quella libertà che è insita nell’essere umano e che è sinonimo di amore. Sentivo un oltraggio al sangue versato dai nostri padri per avercela custodita, un oltraggio al linguaggio più intimo del cuore, un oltraggio all’anima dei bambini e degli adolescenti; un oltraggio al sacrificio compiutosi sul Golgota duemila anni fa e ora irraggiante su tutto il pianeta. Sentivo un tradimento profondo a tutto ciò che è Verità.

Credo che tutti abbiamo dovuto confrontarci con delle paure. I più fragili con la paura della malattia e della morte; i più consapevoli con il timore di ciò che gli Spiriti delle Tenebre stavano tessendo per un destino disumanizzante; ed in mezzo gli increduli, che non riuscivano a capire il perché e oscillavano tra impotenza e collera. Tra questi ultimi possiamo includere anche i bambini e i giovani.

L’atmosfera satura della paura della morte (morte fisica per i più materialisti e morte interiore per i più coscienti) si manifestò con straordinaria coerenza fin dal primo giorno, mentre il martellamento catastrofico unidirezionale di tutto il mondo mediatico insufflava angoscia nell’anima.

Miliardi di persone erano chiuse in casa, mentre il sole splendeva come non mai sul verde di primavera.

Gli animali ebbero un’insolita risposta a tutto questo: quelli selvatici erano disorientati, uscivano dalle loro dimore e scendevano verso i paesi quasi a chiamarci; quelli domestici avevano una strana domanda negli occhi, forse anche loro si chiedevano “perché”; gli uccelli sugli alberi vicini alle abitazioni cinguettavano sempre più piano, a volte stavano in silenzio proprio imitando il silenzio umano. Perfino le formiche furono più discrete nell’invadere le case. Tutto aveva il sapore di un silenzio carico di inespresse parole, la sensazione surreale dei giorni vuoti della presenza dell’uomo e degli esseri spirituali che lo avvolgono, rendevano l’atmosfera, se pur lucente e più pulita, un luogo di luce allucinata, che sembrava brillare senza sapere perché.

Il sole era ogni giorno più forte, ma più stanco e più solo. All’interno delle case si consumavano le giornate tra tv, computer e telefonini, nella vacanza forzata di un tempo senza tempo.

Cosa stava succedendo dentro l’anima umana? Cosa maturava nello spezzarsi del ritmo, delle abitudini, nelle relazioni mancate, nell’identità mascherata e soffocata dietro mascherine “salvavita”, nella nudità interiore apparsa all’improvviso, senza il tempo di una sana preparazione?

Come viveva il nostro pianeta il suo rapporto con l’universo, ora che l’uomo, privato del movimento, dell’aria e del sole, entrava meno in relazione con l’etere della Terra?

Ad oggi, settembre 2020, le cose non sono molto cambiate. Anche se si esce, la Paura vibra quasi come sostanza palpabile, l’innaturalezza sta diventando naturale, naturale non vedersi, naturale evitarsi, naturale non parlarsi, naturale non darsi la mano, naturale non fidarsi, naturale giudicarci, naturale stare tanto male per cercare di stare un po’ bene.

Si è detto da subito che questa esperienza ci avrebbe cambiati. Ma in che modo?

Anch’io non ho potuto, nei mesi della chiusura, seguire le persone che stavano facendo un percorso personale con me, tranne che per qualche contatto al telefono, ma era chiaro, fin dai primi momenti, che l’anima umana stava “straripando”. Come una marea montante, tutto ciò che era nel fondo, nei cassetti sigillati delle cantine dell’inconscio, trattenuto negli anni, coperto e messo in sicurezza da modalità convenzionali di atteggiamento e di pensiero, raggiunse la superficie e dilagò nella coscienza. E continua a raggiungere la superficie e dilagare nella coscienza. Ogni giorno aumenta e porta allo scoperto quanto non si è voluto vedere.

In molte persone l’umore cominciò ad oscillare. Nel tempo di cinque minuti si poteva passare dal pianto alla collera, alla paura, alla quiete, e poi di nuovo al pianto. Se oggi l’umore sembra un po’ più stabile è quasi sicuramente perché si è irretito in qualche patologia.

Così, tutte le forme di nevrosi si sono aggravate con le loro componenti di ansia e di panico, sono in aumento le depressioni, gli atti compulsivi, l’ipocondria, le malattie psicosomatiche e anche quelle organiche. Tensioni e litigiosità accompagnano buona parte delle relazioni. Chi stava già male, di un qualsiasi male, sta ora più male; chi stava bene sta ora attraversando una forma d’inquietudine dove soltanto la forza matura del senso di sé può dare la giusta direzione. Nei più deboli sono esplose vere e proprie forme schizofreniche, diversi anche i tentativi di suicidio e i suicidi riusciti. E’ in aumento anche il cancro che è la conversione sul fisico della dissociazione interna; e i problemi cardiovascolari che sono lo specchio della caduta dell’equilibrio ritmico e dell’affettività. La conseguenza è l’aumento della vendita di psicofarmaci e la richiesta di terapie a tutti i livelli, in modo particolare di psicoterapia e sostegno psicologico.

In generale si sta vivendo una complessa angoscia esistenziale, dove domina la domanda più o meno consapevole sul senso della vita.

Una giovane donna mi disse: “Ho la sensazione che sia stato tirato il freno a mano mentre andavo ai  trecento all’ora ed ora sto sbattendo addosso a tutti i muri del passato”.

È vero. Forse si correva troppo per troppe cose inutili. Forse non ci si guardava dentro abbastanza. Ma tirare il freno a mano ai trecento all’ora, provoca gravi o mortali incidenti.

Una regola ben nota in psicoterapia è che non si possono rompere le naturali difese che una persona si è creata fin dall’infanzia per proteggersi da eventi troppo dolorosi e sprofondati nell’inconscio; il processo deve avvenire con molta cautela, sensibilità da parte del terapeuta e tempi adeguati per non rischiare lo choc o la pazzia.

La stessa regola posta in termini scientifico-spirituali parla dell’incontro con il Guardiano, con l’Essere che presiede la Soglia, il quale sorveglia il punto limite oltre il quale non possiamo andare senza prima il necessario superamento delle prove che ne consentono l’accesso.

Ora sembra invece che questa Soglia sia stata superata, senza il consenso del Guardiano, senza il consenso dell’Io autocosciente.

Non è semplice superare questo momento. Per nessuno. Anche coloro che nel forzato riposo hanno recuperato del tempo per sé e per la famiglia, non l’hanno vissuto in modo sereno. Mancavano le forze eteriche (comunemente le chiamiamo “energie”) che collegano le anime le une alle altre. Gli Esseri Elementari che le intessono e gli Esseri Spirituali che le guidano non erano più in contatto tra loro. La sensazione quasi allucinata dei giorni dove il sole brillava su un mondo vuoto era dovuta anche all’assenza di questi Esseri che operano nei corpi sottili umani.

Cosa sta succedendo dunque all’anima umana e in che modo la possiamo accompagnare in questo passaggio? E’ importante tener presente che nella costituzione umana l’Anima è il ponte tra il Corpo e lo Spirito. Tra il Corpo, che è mortale, e lo Spirito, che è immortale, l’Anima crea il ponte che unisce. Essa partecipa delle esperienze fisiche per trasformarle ed elevarle allo Spirito, così come trasferisce gli impulsi spirituali dentro la fisicità. Essa crea il territorio dove si svolge l’evoluzione dell’uomo singolo e dell’umanità intera. Tutte le metamorfosi umane avvengono nel territorio dell’anima e hanno lo scopo di renderla sempre più perfetta, più leggera e luminosa fino a spiritualizzarla totalmente, fino a che diventerà Sé Spirituale. Allora il suo compito sarà finito.

Si può comprendere così perché gli Spiriti delle Tenebre abbiano scomposto la sua missione, ma si può anche pensare che gli Spiriti della Luce con i loro Guardiani della Soglia abbiano permesso questa scossa, questo urto, affinché il processo evolutivo non rallenti o non si arresti.

 

Nella straordinaria forza delle parole della “Meditazione della Pietra di Fondazione” date da Rudolf Steiner quale fondamento dei nuovi misteri cristiani, c’è un appello accorato e profondo all’anima umana e alla sua missione.

L’inizio della prima strofa recita: “Anima dell’uomo, tu vivi nelle membra che attraverso il mondo dello spazio ti portano nel mare dello spirito…”

L’inizio della seconda: “Anima dell’uomo, tu vivi nel pulsare del cuore e dei polmoni che attraverso i ritmi del tempo ti porta a sentire la tua propria anima…”

L’inizio della terza: “Anima dell’uomo, tu vivi nel capo in riposo che da eterni fondamenti ti dischiude i pensieri universali…”

Ora, se proviamo ad approfondire queste possenti parole meditative, donate nel Convegno di Natale del 1923 a un’umanità che si stava preparando al futuro incontro con il Cristo eterico, incontro che è ora quanto mai attuale, vediamo che ciò che ci è stato fatto è stato togliere le indispensabili facoltà di cui l’anima è composta.

Tu vivi nelle membra… È stato tolto il movimento, la libertà delle membra, base della prima e più sacra delle facoltà, la Volontà. Il movimento, che attraverso il mondo dello spazio porta nel mare dello spirito… è stato bloccato e con esso la percezione dello spazio/luce che nutre l’anima di spirito, che la guida nel mare dello spirito.

Tu vivi nel pulsare del cuore e dei polmoni… È stato modificato il ritmo, base del sentimento, centro dell’anima e unione tra volontà a pensiero, mondo del Sentire. Il pulsare che attraverso i ritmi del tempo ti porta a sentire la tua propria anima, è stato alterato, scollegato dai ritmi cosmici di sole e luna, notte e giorno, estate e inverno, attivazione e riposo. Scollegato il ritmo individuale dal ritmo universale, è smarrita la corretta percezione del proprio Sentire.

Tu vivi nel capo in riposo… il cervello può davvero pensare soltanto quando è in riposo, quando “riflette” lo spirito, che da eterni fondamenti ti dischiude i pensieri universali. La terza e più umana delle facoltà, il Pensare, allontanata dal volere e dal sentire, frastornata da notizie mediatiche e dall’uso eccessivo di strumenti tecnologici, non può attingere ai pensieri universali e quindi a quelle idee di natura morale che vengono incontro all’uomo libero dai pensieri meccanicistici e intellettualistici.

Ridotta l’attività delle membra (volere), alterati i ritmi (sentire), oppressa la mente (pensare), l’anima umana si è rattrappita in se stessa ed ora si sta evidenziando in maniera irregolare ciò che doveva svilupparsi con un adeguato e maturo processo di coscienza.

A questo si aggiunge un fatto fondamentale: l’alterazione delle abitudini. Cambiare abitudini a volte ci rinnova e ci rende più plastici, ma il cambiamento dovrebbe essere una scelta, non una coercizione. Le abitudini sono come pilastri interiori, danno sicurezza, creano i confini dell’anima; assieme ai ritmi quotidiani rafforzano il mondo del sentire e il senso di sé.

Questo cambiamento delle abitudini ha provocato disorientamento e ansia soprattutto nelle persone sole, nei bambini, negli ammalati e negli anziani. L’arresto di questa primavera non ha arrestato il virus, bensì il flusso naturale degli elementi che sostengono la vita quotidiana (una chiacchierata con un vicino, una passeggiata, uno sguardo dal balcone ai bambini che andavano a scuola, un tè tra amici.. ).

Si è fermato tutto, ma poiché la vita umana è essenzialmente movimento (tu vivi nelle membra), il movimento si è svolto nell’inconscio, negli anfratti dell’anima.

Cosa accadrà ora? L’arresto non è finito, la sua opera continua nell’interiorità.

È arrivata all’improvviso un’onda che ha scosso il viaggio di una sonnolenta barca (anima) guidata da un timoniere che possiamo chiamare Io. Se esso sa cavalcare l’onda, senza evitarla, ma conoscendola e adattandosi al suo urto, arriverà lontano e sarà ancora più forte. Altrimenti l’onda lo travolgerà,  l’Anima cederà alla bufera, l’Io si smarrirà in essa.

 

Nell’anno 2012 si era parlato molto di un’iniziazione collettiva. Poi sembrò non accadere nulla, tuttavia crebbe la tensione interna, il malessere generale, la ricerca di un senso. Forse abbiamo atteso troppo, forse siamo andati troppo piano. Il mondo spirituale ha avuto fin troppa pazienza. Ora si vedrà e sarà sempre più chiaro, chi ha lavorato con la propria Coscienza nelle zone oscure dell’anima e chi ha lasciato che essa fosse travolta dagli impulsi materialistici ed egoistici dei nostri giorni.

Tutto sta venendo a galla ed è veloce. L’Io cosciente ed autocosciente è il protagonista del risveglio dell’anima. Può accoglierla e fecondarla, o abbandonarla al suo disperato disordine.

Nella quotidiana sofferenza dell’uomo in cui mi trovo ad operare, provo però tanta gratitudine per come da Lassù hanno guidato questi eventi della Terra, per come ci amano, per come ci lasciano liberi di scegliere. Scegliamo la paura del virus, la paura del crollo economico, la paura dell’Altro, la paura di ciò che si agita nelle oscurità del nostro inconscio e dalla quale vogliamo fuggire? O scegliamo la luce della Coscienza che illumina ciò che ancora non conoscevamo di noi stessi, e vediamo l’Altro quale essere prezioso da scoprire ed amare al di là delle mascherine e del distanziamento?

Ci hanno evitato il trauma di una possibile catastrofe nucleare, ma hanno realizzato una feconda catastrofe dell’anima. In maniera silenziosa, e abbastanza improvvisa, è arrivato ciò che da tempo stavano attendendo tutti coloro che soffrivano per la povertà di amore e di elevazione spirituale.

Purtroppo in questo sta pagando anche chi non ha colpa, come appunto sono i bambini, gli anziani, gli ammalati, i più fragili e chi è solo, tuttavia è necessario riconoscere che in ogni momento evolutivo dell’umanità c’è un sacrificio, e che chi ora sta soffrendo per una colpa che forse non ha, sta offrendosi in dono perché l’anima umana nel suo insieme possa avanzare. Nel grande disegno universale tutto questo ha una sua saggezza e un suo equilibrio.

Guardiamo alla missione dell’Uomo e della Terra. Le mete ultime sono la Libertà e l’Amore. I loro semi sono deposti dentro ogni anima. Ci è stata data una grande occasione, e se l’Anima Umana vuole riconoscerla trarrà da dentro di sé il tesoro di cui è formata.

(fine prima parte)