La Meditazione della Pietra di Fondazione

Cento anni dopo.

“POSSANO UDIRLO GLI UOMINI”

Quando Friedrich Rittelmeyer, sacerdote della Comunità dei Cristiani, chiese a Rudolf Steiner: “Lei crede che l’Antroposofia possa essere portata a una forte presenza nella nostra cultura? Pensa che essa possa veramente portare a una nuova civiltà?”, Rudolf Steiner rispose molto seriamente: “Se l’umanità non accoglie ciò che le viene ora offerto, dovrà aspettare ancora cento anni”.

Egli pronunciò quelle parole con grande turbamento, con la triste certezza che così, purtroppo, sarebbe stato. Avrebbero dovuto trascorrere cento anni.

In quell’anno, colmo di tragedia e di forti impulsi spirituali, quale fu il 1923, snodatosi per l’intero arco dei dodici mesi tra l’incendio del Goetheanum e l’attentato alla vita di Rudolf Steiner durante il Convegno di Natale, vede in questo 2023 il suo riflesso nella drammaticità interiore ed esteriore degli eventi che stiamo vivendo oggi e che hanno permeato un intero secolo.

Il grande Maestro dell’umanità aveva visto e previsto ciò che sarebbe accaduto. Il suo dono immenso, il tesoro prezioso di sapienza, conoscenza e amore che riversò con estrema forza sacrificale per il bene dell’umanità e che trovò il suo massimo compimento nelle parole della Meditazione della Pietra di Fondazione durante il Convegno di Natale, in questi cento anni non ha certo portato a quella nuova civiltà a cui era destinato.

L’incedere senza precedenti del materialismo/tecnicismo, il degrado morale e spirituale, la corruzione dei poteri istituzionali, l’inganno e la menzogna dei mezzi d’informazione, l’attacco violento alla libertà e alla dignità dell’uomo che hanno raggiunto l’apice in questi ultimi anni, hanno oscurato in modo terribile quegli insegnamenti che avrebbero potuto condurre l’uomo alla soglia del mondo spirituale e dare vita davvero a una civiltà di pace e di speranza.

L’Antroposofia è passata sotto silenzio in questo secolo, ignorata nelle scuole, nelle chiese, negli ambienti culturali e nei circoli di ricerca spirituale.

Osservando le immagini delle rovine del Goetheanum distrutto da un incendio nella notte di Capodanno del 1922/23, si possono intravvedere le rovine della nostra società nei cento anni che seguirono e di cui oggi contempliamo dolorosamente le ultime ceneri.

Il Goetheanum era un edificio le cui forme plastiche sapevano suscitare nell’anima la natura dei Mondi Spirituali. La sua distruzione nel fuoco riconsegnò a quei Mondi la loro Essenza e con essa tutto lo sforzo delle migliaia di mani che avevano lavorato per anni alla sua edificazione.

Ma poiché nella Vita tutto tende all’equilibrio, quel fuoco può tornare a noi trasformato. Questo è quanto avvenne durante il Convegno di Natale, e oggi, cent’anni dopo, possiamo tentare di accogliere con rinnovate facoltà quanto è racchiuso nel suo mistero.

Purtroppo soltanto pochissime persone sulla Terra hanno accolto l’impulso dell’Antroposofia e l’hanno resa vivente nei loro cuori e posta poi in azione nelle loro relazioni e professioni. Da un lato si può osservare che nonostante i numerosi tentativi di distruggerla o di occultarla, perpetuati dalle Forze Ostacolatrici, essa comunque si è diffusa attraverso l’opera di piccoli gruppi di uomini in ogni parte del mondo, nell’ambito dell’agricoltura, della medicina, della pedagogia, dell’arte, dell’architettura e in molto altro. Tuttavia, tali piccoli nuclei non hanno potuto scardinare le radici malate di un mondo alla deriva.

Si possono immaginare i luoghi di lavoro e di studio antroposofici come piccoli fuochi radianti che illuminano il pianeta, fuochi che comunicano tra loro, ma che non sono in grado di attraversare il cuore della maggioranza degli uomini, perché gli uomini ne ignorano l’esistenza, non li vedono, non ne sentono il calore, non ne percepiscono il messaggio o rifiutano di accoglierlo.

Però il Tempo è ormai compiuto. I cento anni sono passati. Cento è tre volte il 3,33, ossia il Tempo Cristico dilatato per 3 cicli, l’apice di una realizzazione.

Molti fatti accadono sotto il velo delle apparenze, molti impulsi ed energie sottili scorrono tra i cuori che si dispongono ad accogliere l’Antroposofia, la Sofia, la forza di Michele, l’essere del Cristo.

Le parole mantriche della Meditazione della Pietra di Fondazione racchiudono la quintessenza dell’Antroposofia, con il loro triplice appello all’Anima dell’Uomo, la triplice invocazione alle Gerarchie Angeliche, il triplice sguardo agli Esseri Elementari, ed infine la preghiera al Cristo Sole “affinché diventi Buono ciò che noi con il cuore fondiamo…”. Esse hanno una forza che trascende il tempo lineare e si sviluppa come corrente d’eternità.

La potenza sacra della Meditazione risuona dentro l’anima umana in modo tale che essa a poco a poco ne può essere totalmente trasformata, può divenire il Graal, la sacra coppa che accoglie il Cristo Sole.

Le sue Parole furono donate a Rudolf Steiner dalla Parola Cosmica e posero la base per i Nuovi Misteri Cristiani, preparando l’umanità alla seconda venuta del Cristo, che avrebbe iniziato a manifestarsi nel piano eterico dal 1933.

Il secolo trascorso vide tuttavia la catastrofe di due guerre mondiali e lo sterminio di milioni di cristiani da parte del bolscevismo. La tecnologia avanzò a grandi passi fino a condurre nell’anno 1998 (tre volte 666) alla nascita di Internet, ossia alla rete a cui è consentito “democraticamente” l’imprigionamento dell’anima.

Oggi, nel caos travolgente della disgregazione dei valori morali e della perdita del senso d’identità che può portare a una perdita irreversibile dell’anima, tali Parole Meditative possono essere davvero ciò che riporta l’Anima alla sua Origine e la rinnova nutrendola e purificandola, in armonia con l’Anima della Terra.

L’attuale situazione mondiale, pur nelle apparenti facilitazioni del vivere quotidiano, è sicuramente più grave di quel lontano Natale 1923, di quel mattino del 24 dicembre dove ottocento persone si riunirono nella modesta falegnameria, accanto alle rovine del Goetheanum, e nella settimana che seguì, fino al primo gennaio del 1924, accolsero ciò che la Parola Cosmica avrebbe destato nei loro cuori, per il rinnovarsi del sangue spirituale tra gli uomini.

Coloro che il destino volle presenti a quell’evento ne furono toccati fin nelle fibre più intime del loro essere, e chiunque oggi volesse immergersi nella profondità di quelle Parole, non può che avvertire come, passo dopo passo, esse lo conducano sempre più profondamente dentro le radici dell’Universo, dentro la natura dell’Anima, dentro il senso della vita di oggi e del futuro.

Significativa è, tra molte, la testimonianza di una presenza molto giovane, Arvia Mackaye-Ege. Ella scrisse: “Dal mio posto in fondo, il mio cuore gettò un grido perché io percepii che stava avvenendo qualcosa di molto al di là della mia capacità di afferrare, cosicché sembrava che il mio cuore minacciasse di scoppiare. Poi in me qualcosa si calmò e bevvi tutto ciò che seguì, come un grande flusso, sapendo benissimo che solo nelle future incarnazioni avrei compreso veramente ciò che avvenne in quel momento”.

Può essere che anche noi non siamo pronti per comprendere cosa avvenne in quel momento. Poiché tuttavia cento anni sono trascorsi, cerchiamo di non lasciare passare ignari, inconsapevoli o indifferenti la ricorrenza di quel grande evento in queste nostre Notti Sante, in modo che la sua Luce possa portare a una nuova comprensione di quanto è avvenuto.

Chiunque si sia avvicinato con il cuore alla Meditazione della Pietra di Fondazione non può che averla sentita agire su di sé come un fuoco, e poi come calma acqua rigenerante.

In questi giorni, coloro che sono a conoscenza di questa ricorrenza organizzano incontri di studio, euritmia, meditazione e occasioni varie. Questo mio piccolo contributo è certo assai poca cosa rispetto a un Evento di così vasta portata, davanti al quale qualsiasi parola non può renderne merito, ma spero ugualmente di poter donare ad esso una goccia di devozione e spero di unirmi spiritualmente a tutti coloro che in questi giorni si incontrano per ricordare e celebrare.

Più siamo e più intenso sarà l’irraggiare di questa Forza Sacra della quale abbiamo il dovere morale di custodire il Lume e di diffonderlo laddove sia possibile che esso vanga accolto.

Possano udirlo gli uomini!” Che questo invito con il quale per tre volte si concludono le strofe della Meditazione, possa davvero diventare per ognuno di noi l’impegno ad udirle veramente, affinché, penetrando nelle profondità della nostra anima individuale ci possiamo unire all’anima altrui in autentica fratellanza e insieme portare un contributo all’evoluzione dell’anima della Terra.

Il nuovo edificio del Goetheanum

La Pietra di Fondazione non è soltanto la pietra pentadodecaedrica che venne posata il 20 di settembre del 1913, all’inaugurazione del Goetheanum, ma una pietra spirituale da sviluppare nel cuore. Il suo nome è anche Pietra Fondamentale d’Amore. In quanto Pietra porta la forza indistruttibile ed eterna dell’amore che può unire gli uomini nel Cristo Sole. Però le sue parole trascendono il tempo ed operano come profondo, cosciente nutrimento per la meta ultima dell’umanità, che è l’unione fraterna nell’amore.

L’amore esiste solo in quanto si dona e in questa Pietra è raccolto sia il dono ricevuto dalla Parola Universale, sia la possibilità per l’uomo di donarsi al mondo.

Nei giorni che vanno dal 24 dicembre 1923 al primo gennaio 1924 si è svolto questo grande atto misteriosofico, questa “Creazione dal Nulla”, tanto preziosa per il mondo spirituale.

Nei giorni corrispondenti, in questo 2023, possiamo raccoglierci in queste Parole mantriche e lasciare che esse fecondino il nostro cuore.

Come in quei giorni di cento anni fa, il Maestro dei maestri ricevette dalla Parola Cosmica queste Parole, ora noi possiamo, meditandole, restituirle con amore alla Parola stessa, con la certezza che verranno custodite per il Tempo dei tempi.

 

N.B. riporto di seguito l’intero testo della Meditazione.

Sono consapevole che chi non conosce nulla del Convegno di Natale e dei fatti che lo precedettero, probabilmente ha difficoltà a comprendere quanto ho cercato, in estrema sintesi, di portare. Per chi è interessato ad approfondire, ci sono diversi testi sulla Meditazione della Pietra di Fondazione. I più completi sono quelli di Sergej O. Prokofieff, al quale dobbiamo una grande gratitudine per l’enorme lavoro svolto e per averlo portato a conoscenza di tutti.

Altri autori sono: Friedrich Hiebel, (allora giovane ventenne, presente al Convegno di Natale), Valentin Tomberg, Peter Selg, Pietro Archiati…

 

LA MEDITAZIONE DELLA PIETRA DI FONDAZIONE
di Rudolf Steiner
dal Convegno di Natale, 1923

Anima dell’Uomo!
Tu vivi nelle membra,
che attraverso il mondo dello spazio
ti portano nel mare dello spirito:
esercita ricordare in spirito
nel profondo dell'anima,
ove nell'operante essere creatore di mondi
il proprio io nell'io divino si sostanzia;
e veramente tu vivrai
nell'essere cosmico dell'uomo.
Perché il Padre-Spirito delle altezze
Opera nelle profondità del mondo
generando essere:
Serafini, Cherubini, Troni,
fate risuonare dalle altezze
ciò che trova un'eco nel profondo;
e dice:
"Ex Deo nascimur"
"Dal Divino ha origine l'umanità".
Questo odono gli Spiriti a Est, Ovest, Nord, Sud: 
possano udirlo gli uomini!


Anima dell’Uomo!
Tu vivi nel pulsare del cuore e dei polmoni,
che attraverso i ritmi del tempo
ti porta a sentire la tua propria anima:
esercita riflettere in spirito
nell'equilibrio dell'anima,
ove le fluttuanti azioni del divenire universale
l'io singolo all'io del mondo congiungono;
e veramente tu sentirai
nell'agire dell'anima umana.
Perché la volontà del Cristo
agisce intorno a noi nei ritmi universali,
donando grazia alle anime:
Dominazioni, Virtù, Potestà,
fate che da Oriente s'accenda
ciò che in Occidente prende forma;
e dice:
"In Christo morimur"
"Nel Cristo la morte diviene vita".
Questo odono gli Spiriti degli Elementi a Est, Ovest, Nord, Sud:
possano udirlo gli uomini!

Anima dell’Uomo!
Tu vivi nel capo in riposo
che da eterni fondamenti
ti dischiude i pensieri universali:
esercita vedere in spirito
nella quiete dei pensieri,
ove le eterne mete degli dèi
luce dell'essere cosmico
all'io proprio per il suo libero volere donano;
e veramente tu penserai
nei fondamenti dello spirito umano.
Perché i pensieri universali dello spirito
operano nell'essere del mondo
implorando luce:
Principati, Arcangeli, Angeli,
fate che s'invochi dal profondo
ciò che trova ascolto nelle altezze;
e dice:
"Per Spiritum Sanctum reviviscimus"
"Nei pensieri universali dello Spirito
si risveglia l'anima".
Questo odono gli Spiriti degli   Elementi
a Est, Ovest, Nord, Sud:
possano udirlo gli uomini!


Alla svolta dei tempi
la luce dello spirito universale
entrò nella corrente terrena dell'essere;
oscurità notturna aveva cessato il suo dominio,
chiara luce diurna
irradiò nelle anime umane;
luce, che riscalda
i semplici cuori dei pastori;
luce che illumina
le sagge menti dei re.
Luce divina,
Cristo-Sole,
riscalda i nostri cuori;
illumina le nostre menti;
affinché diventi buono
ciò che noi con il cuore fondiamo
e con le nostre menti
alla meta condurre vogliamo.
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Commenti

  1. GRAZIE Loretta che con chiarezza di pensiero e di cuore porti il tuo studio e la tua ricerca alle menti e ai cuori di donne e uomini desiderosi di scoprire, conoscere, far parte di “una comunità” che desidera vivere in un tempo e uno spazio di giustizia e verità.

    1. Grazie Emanuela,
      è sempre poco quello che posso dare rispetto alle grandi necessità di oggi e del prossimo futuro.
      Mi dà gioia sapere che quello che porto può arrivare “alle menti e ai cuori”.
      Loretta

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