Qual è il senso della malattia? (seconda parte)

Il tradimento dei nostri giorni

Per questa seconda parte devo prendere in considerazione ciò che unisce la mia esperienza personale e professionale a quanto ci viene incontro dalla scienza dello Spirito o Antroposofia. In questo immenso dono portatoci da Rudolf Steiner possiamo trovare la risposta a ciò che cerchiamo, a ciò che non può più essere ignorato, se vogliamo trovare al più presto la via alla liberazione e all’evoluzione.

Pertanto, è necessario che io usi termini quali Evoluzione, Reincarnazione, Forza Cristica. Se qualcuno non riesce ad accogliere in sé queste parole, difficilmente potrà accogliere quanto sto per dire.

Quindi, cosa possiamo fare?

La via è semplice, affascinante e dolce; impegnativa, ma ricca di gioia.

Se accettiamo che tutto quello che stiamo vivendo è un dono proveniente dai Mondi Spirituali, ci sarà possibile maturare le forze per un nuovo orientamento della nostra vita e per una visione più consapevole di ciò che tesse al di là delle cose visibili.

Tornando al nostro Sistema Immunitario e alla sua relazione con l’Io, dobbiamo cercare di capire cos’è, o meglio “chi è” l’Io. L’Io si eleva come centro di Fuoco-Luce sulle forze minerali-vegetali-animali esistenti in natura e che sono presenti anche nell’essere umano quali corpo fisico (minerale), corpo eterico-vitale (vegetale), corpo animico (animale). L’Io governa questi corpi “inferiori”. Esso è una goccia divina del grande mare dello Spirito, quindi l’Io non è altro che lo Spirito Individualizzato.

Il Sistema Immunitario è il riflesso fisico dell’Io. L’Io, a sua volta, è il riflesso fisico di un Io più grande, chiamato Io Superiore, la cui dimora è sul Sole. Il nostro Io Superiore dal Sole si protende verso l’uomo nell’Io ordinario e nei suoi involucri inferiori orientandone i pensieri, i sentimenti e le azioni, governandone i processi vitali e guidando verso le mete ultime dell’evoluzione terrestre: la Libertà e l’Amore.

Ogni notte, nel sonno, noi incontriamo il nostro Io Superiore, e a seconda di quanto siamo in grado di compiere Azioni Morali, esso ci sarà guida anche durante il giorno.

L’Io Superiore a sua volta è il riflesso dell’Io Cosmico, ossia del Cristo, la cui manifestazione è sia sul nostro Sole, ma anche sul Sole Centrale della Galassia e oltre ancora.

Secondo una semplicissima equazione possiamo perciò vedere nel Sistema immunitario il figlio dell’Io Ordinario, nell’Io Ordinario il figlio dell’Io Superiore, nell’Io Superiore il figlio dell’Io Cosmico. Quindi risulta facile comprendere come l’attacco al Sistema Immunitario non sia altro che l’attacco al Cristo.

Il Cristo è sempre in noi, in ogni nostra cellula, è la forza che nutre la nostra Individualità, la quale ha il suo sistema di difesa e protezione nel Sistema Immunitario. Se il Sistema Immunitario ha la sua più profonda natura nel Cristo, ogni attacco al Sistema Immunitario non è altro che l’opera dell’Anticristo.

E questo è esattamente quello che sta avvenendo, quello che si sta cercando di fare a un’umanità che ingenuamente crede che quel “restate a casa” sia per la sua salute.

Perché il Sole ci dà sempre sensazioni di benessere, di forza, di energia, e sentimenti di gioia, di pace, di bontà, di amore? Esso non è altro che l’amore del Cristo per noi. Per questo ci è stato così precluso in questa bella primavera che brilla di un Sole quanto mai amorevole.

La medicina dice che il Sole produce vitamina D e C e che esse rinforzano il Sistema Immunitario. Tutto questo è vero e tutti sappiamo quanta più energia abbiamo nei giorni di Sole rispetto ai giorni bui. Ma il Calore/Luce/Amore che ci offre il Sole operando sul Sistema Immunitario, ci invita anche a riconoscere come le Forze Cristiche operano in noi.

Sistema Immunitario / Io Ordinario / Io Superiore / Io del Cristo, è un’equazione che non dovremmo mai dimenticare se vogliamo avvicinarci al significato profondo della malattia e della guarigione.

Se accogliamo tutto questo possiamo cominciare a comprendere quale offesa viene inferta alla nostra natura spirituale quando usiamo farmaci che inibiscono il lavoro del Sistema Immunitario. Immunosoppressori, chemioterapie, vaccinazioni stanno al primo posto nella manovra anticristica e chiunque abbia in sé una certa levatura morale non può che sentire un certo disgusto verso questi sistemi di cura. Come possiamo sopravvivere ad essi senza perdere il contatto con l’Io Superiore? Come possiamo superare questo periodo del “restate a casa” che ha attaccato così duramente il nostro Io e la voce della nostra Anima?

La risposta è una soltanto: ritrovando il Cristo in noi (secondo le parole di San Paolo: “non io, ma il Cristo in me”), riconoscendo la nostra natura divina e orientando in essa tutta la nostra vita.

Che cos’è la malattia?

L’etimologia latina del termine è “male actio”, ossia agire male, e fa pensare a qualcosa di male che è stato fatto, a qualche nostra cattiva azione. Tale male agire non è necessariamente diretto verso gli altri, assai spesso accade che sia diretto verso noi stessi, per cui è tanto importante che abbiamo la capacità di comprendere l’errore e di perdonarci. In passato era molto noto il collegamento tra malattia e peccato, nel senso che si riconosceva come una malattia fosse la conseguenza di qualche mala azione compiuta. Il medico era anche sacerdote e sapeva che la cura del corpo doveva procedere assieme a una cura dell’anima. Anche oggi, nella nostra lingua italiana, noi usiamo il termine male sia per indicare un dolore fisico (mi fa male qui), o psichico (mi sento male), o per indicare un’azione immorale (questo è male).

Questo collegamento tra malattia e male non è, come spesso dicono i sacerdoti o i medici di oggi, residuo di una mentalità superata, ha un suo fondamento molto reale, ma va compreso nel modo corretto e per far questo bisogna considerare come l’uomo viva più vite terrene e qual è il senso dell’evoluzione. Più una malattia è grave e più facilmente si possono osservare delle “oscurità” presenti nell’Anima di chi ne è portatore, così come una fragilità nel Sistema Immunitario. Tali oscurità quasi sempre non riguardano ciò che si sta vivendo in questa incarnazione, ma riguardano la vita precedente o quella precedente ancora.

Diversi passi dei Vangeli fanno riferimento alla reincarnazione. Uno di questi, nel Vangelo di Giovanni, esplicita con estrema chiarezza il rapporto tra le vite precedenti e la malattia di oggi, ed è il racconto del cieco nato (Giovanni, 1,7). Davanti al cieco nato i discepoli chiedono a Gesù: “Chi ha peccato, lui o i suoi genitori perché sia nato cieco?” È naturale nella domanda dei discepoli il riferimento alla reincarnazione, poiché se è nato cieco e se la cecità è conseguenza di un peccato, tale peccato non può che essere stato commesso in una passata esistenza, oppure può essere un sacrificio “scelto”, prima della nascita per redimere un peccato commesso dai genitori. In entrambi i casi si tratterebbe di qualcosa che precede questa vita. Gesù non si stupisce della domanda, ma dà una risposta che sorprende: “Né lui ha peccato, né i suoi genitori, ma egli è così affinché le opere di Dio si manifestino in lui”. Questo significa che una malattia può esistere anche senza peccato, anche senza necessità di espiazione-purificazione del karma, ma perché possiamo essere testimoni della natura del Cristo in noi, perché possiamo rafforzarci nell’Anima attraverso il dolore che la malattia ci porta, e quindi evolvere verso le mete della Libertà e dell’Amore, verso il tempo in cui la Terra, totalmente redenta grazie all’Amore maturato vita dopo vita, diventerà un Sole, così come ci è stato indicato dal Cristo/Sole attraverso la sua morte e resurrezione.

La malattia quindi, può essere sia conseguenza di un karma passato, sia maturazione di una forza per l’inizio di un progetto futuro in questa esistenza o in quelle future. In entrambi i casi è strettamente connessa con le leggi evolutive dell’uomo e dell’intera umanità. A volte può accadere che persone particolarmente avanzate scelgano di ammalarsi al posto di altre. Questo può essere anche il caso di certe malattie dei bambini, e assai spesso di quelle degli animali che vivono vicini all’uomo.

Sia che vediamo la malattia come un’espiazione del passato o come un rafforzamento dell’Anima e dell’Io per il futuro (è possibile vedere questa differenza  quando si è in grado di cogliere l’essenza dell’anima delle persone che incontriamo; così come è possibile, per persone spiritualmente mature, avvertire  in se stessi se una loro malattia è un debito, oppure una nuova tappa evolutiva), dobbiamo comunque sempre considerare che le sue radici affondano nel karma individuale e collettivo, nel progetto che l’Io Superiore ha per noi e per l’intera umanità.

Nella vita che trascorriamo nei mondi spirituali tra la morte e la nuova nascita, nel viaggio che compiamo attraverso le varie sfere planetarie fino al Sole e poi ancora fino alle Stelle, attraversiamo anche la sfera di Mercurio. Gli esseri spirituali che qui vi dimorano, che sono soprattutto gli Arcangeli, accolgono il frutto dell’esperienza maturata attraverso la malattia, la rielaborano, la riprogettano, e durante il nostro ritorno, durante la nostra discesa verso l’incarnazione, quando passiamo nuovamente dalla sfera di Mercurio, ci viene consegnato il progetto di malattia e di salute per la vita che affronteremo. L’Arcangelo reggente la sfera di Mercurio è Raffaele (“Dio guarisce”), il grande Essere che presiede al periodo primaverile e che attraverso il respiro dona forze di guarigione, l’Essere che sempre dovremo invocare quando siamo ammalati.

Se tutto questo sembra fantascienza, dovremo però chiederci perché le arti mediche ancor oggi usino il simbolo di Mercurio come loro identificazione. Ogni medico lo porta sul camice, ogni ospedale e ogni farmacia lo collocano all’ingresso. Quei due serpenti alati, intrecciati attorno al caduceo di Mercurio, stanno ad indicare tutto ciò che nella forma a spirale manifesta il movimento evolutivo, l’incontro tra il bene e il male con al centro l’Albero della Vita, la salita verso l’alto con la leggerezza delle ali di Mercurio che consentono l’innalzarsi dalla Terra al Cielo in un’immagine di elevazione-evoluzione. Espressione della forma del Dna umano quanto di quella delle galassie, del microcosmo come del macrocosmo, questo simbolo ci ricorda quanto tutta la medicina sia ancor oggi legata all’antica sapienza e all’origine spirituale di ciò che chiamiamo malattia.

Se guardiamo i fatti così, possiamo capire quanto siano grossolane le nostre quarantene, le nostre mascherine e tutto quanto ci è stato detto di fare per la nostra “salute”. Certo gli Esseri Superiori si servono anche degli uomini, delle terapie e dei medicinali per aiutarci, ma si astengono dall’intervenire su ciò che è stato scelto prima della nascita, sulle necessarie esperienze di destino che dobbiamo affrontare per evolvere.

Un tempo il sacerdote, che era sempre un iniziato, si recava sull’altare di Mercurio per chiedere l’aiuto necessario per la persona ammalata. Su quell’altare scendevano veramente le Entità di Mercurio e indicavano al sacerdote-medico la via terapeutica. Tale via era tanto più efficace quanto più forte era la fede-fiducia che il malato riponeva nel suo guaritore e nel rapporto di questi con gli esseri divini.

Gesù, quando guariva qualcuno, ricordava che la guarigione avveniva non per opera sua, ma per opera della fede di chi aveva creduto in lui.

In questi giorni difficili, ma più in generale in questi anni gravati di materialismo, non ho mai sentito le chiese esprimersi contro una medicina che disumanizza l’uomo e il suo rapporto con il divino. Ci siamo così allontanati dal senso vivente dello Spirito nella materia, dello Spirito vivente nell’uomo, che tutto crolla sotto il dominio di una scienza dogmatica e di una medicina che tratta l’uomo come se fosse soltanto un corpo, ossia soltanto un cadavere. Non ci si fa domande, né si cerca risposte sul mistero che lo abita.

Quali sono i poteri che governano tutto questo e ne coercizzano il pensiero, ne disseccano il cuore? Questi Poteri, che siano economici, politici, sanitari, educativi ecc… sono ciò che possiamo definire l’Anticristo.

Il noto “numero della bestia” il 666, al quale corrisponde la lettera ebraica “w”, opera ed esulta nel World Wide Web. Non a caso Internet porta questa sigla.

Oggi tali forze anticristiche sono molto potenti e i loro baluardi sono la tecnologia, che vuole un uomo-macchina; la medicina, che vuole un uomo cadavere; la degradazione sessuale che tende ad animalizzare brutalmente la forza più sacra che abbiamo; ed infine tutto quanto toglie all’uomo la libertà di pensiero.

Ma allo scatenarsi delle forze del Male corrispondono per legge polare altrettante forze del Bene.

Da che parte vogliamo stare?

Il mondo si sta dividendo in due. Già da tempo era in atto questa scissione, è iniziato ancora con il Mistero del Golgota ciò che posiamo chiamare il “discernimento degli spiriti”, ma oggi è quanto mai attuale. E questa vicenda del Covid-19 non è altro che un pretesto del mondo spirituale per darci l’occasione di Vedere, di Capire, di Guardare in noi, di recuperare quel Calore/Luce/Amore che presiede ogni guarigione, ogni via orientata ai valori morali del Buono, Bello e Vero.

La malattia ha le sue profonde radici nell’Anima umana. Non c’è una malattia più o meno psicosomatica. Tutto è psicosomatico. Dal raffreddore al cancro, tutto si muove al nostro interno secondo le necessità evolutive. Non sono i virus, i batteri, le sostanze tossiche ad attaccare noi, è la nostra Anima che li cerca quando per evolvere ha “bisogno” di una certa malattia.

Tutti sappiamo che una mamma quando ha il suo bambino ammalato e se ne deve prendere cura non si ammala, anche se passa notti insonni, anche se è debole e stressata e totalmente a contatto con gli agenti patogeni della malattia del bambino. Così i missionari, che operano in mezzo alle più epidemiche delle malattie, non si ammalano. Cos’è che li preserva se non che le elevati dosi d’amore incondizionato che possiedono? Di quell’amore che è della stessa sostanza d’amore materno? Di quell’amore che è della stessa sostanza d’amore del Cristo? Di quell’amore che nulla vuole per sé e che si dona totalmente? Quell’Amore è ciò a cui dobbiamo tendere ed è la vera prevenzione e guarigione, e la sfida dei nostri giorni.

Nel bellissimo libro-documento di Gitta Mallasz, “Dialoghi con l’Angelo”, l’Essere Spirituale che parla a Gitta dice: “Non lottare contro la malattia, ma fortifica il sano, il che non è la stessa cosa. Ogni medico commette un errore quando sopprime la malattia. È la SUA forza a vincerla quando si leva”. Solo del Cristo è la forza, quando si leva e viene incontro all’uomo che ha scelto di unirsi a Lui.

Se a questo si può obbiettare che farmaci e vaccini hanno debellato malattie, è bene considerare che in certi farmaci vive quella Forza, quell’Amore con cui ad esempio il dottor Sabin studiò il vaccino per la poliomielite o il dottor Fleming studiò la penicillina, e tale impegno d’Amore ancora vive in essi. Oppure ancora si può trovare quella Forza nella fitoterapia, perché essa ha un particolare rapporto con la Luce, o nell’omeopatia, perché si unisce all’Essere dell’uomo, o in qualsiasi forma di terapia psichica dove la parola e il rapporto umano veicolino quelle sacre parole: “Quando due o più si riuniscono nel mio Nome, io sono in mezzo a loro”. Niente può creare vera guarigione se non si attua, tra terapeuta e colui che chiede aiuto, un rapporto vivente che consideri l’essere umano nella sua natura divina. Diversamente sarà solo sopprimere un male, che magari sparirà per qualche tempo, dando l’illusione della guarigione, per poi ricomparire in un’altra forma, spesso più grave della prima.

“Ogni medico commette un errore quando sopprime una malattia. Non lottare contro la malattia, ma fortifica il sano”. Ciò che è sano in noi è sicuramente il Sistema Immunitario. Esso va rinforzato con Calore/Luce/Amore, proprio con ciò che ci è stato negato.

In questi giorni siamo stati totalmente ingannati. Tutto ciò che rinforza il sano ci è stato tolto, tutto ciò che ci indebolisce ci è stato dato. Eppure, tutto questo deve rinforzarci su un altro piano, attraverso un’altra via. Ci hanno donato l’Impotenza, ci hanno tolto la Libertà.

Ma l’Impotenza che stiamo vivendo nasconde un suo segreto. Essa è, tra tutti i sentimenti, quella che più fortifica l’Io.

Possiamo immaginare l’Anima come un cerchio, con al centro un piccolo punto che è l’Io. E immaginiamo il sentimento dell’impotenza mentre affligge l’Anima e la stringe e la stringe sempre più, verso il suo centro, così che da esso, avviluppato da ogni parte, salga energicamente il Fuoco-Luce dell’Io.

Anche la Libertà negata nasconde un segreto. Essa si concentra nella nostra interiorità, ci fa arrabbiare e ci umilia, ma dal suo grido si leva più forte la voce dell’Io, la voce dell’Individualità e del suo Seme Eterno.

Quali possibilità aveva il Mondo Spirituale di aiutarci a rinforzare la nostra unione con l’Io Superiore, se non che una prova che sequestrasse l’Anima affinché diventasse consapevole dello Spirito che abita in essa?

Oggi stiamo vivendo questo. Un’infinita Saggezza Superiore ha permesso alle Forze Ostacolatrici che facessero il loro lavoro affinché ci potessimo scuotere. Non potevamo farlo se non attraverso la privazione. Se accettiamo quanto sta accadendo con questa consapevolezza sarà tutto più semplice. Sarà quasi da augurarsi che il tutto duri ancora un po’, affinché molte anime smarrite abbiano ad avvicinarsi a ciò che è Calore/Luce/Amore.

Il Cristo è il Signore del Fuoco da cui genera Calore/Luce/Amore. Sulla croce c’erano scritte le iniziali I.N.R.I. Il loro significato occulto (oltre che indicare le iniziali in ebraico dei quattro elementi, di cui il Cristo è la quintessenza) sta in questa frase: Igne Natura Renovatur Integra, ossia il rinnovarsi ininterrotto della natura del Fuoco. In questo Fuoco di massimo Amore, eterno, indistruttibile è la strada che dobbiamo percorrere.

Si parla molto in questi giorni del senso dell’esperienza del Covid, di ciò che cambierà, di una nuova epoca che arriverà, di una nuova Luce, di un salto quantico, di energie divine che arriveranno, di un mondo che porterà pace e gioia, ma si sente così poco parlare del Cristo, di ciò che avvenne nel mistero del Golgota e che continua a perpetuarsi nelle nostre vite, a nostra insaputa. Perché non cominciamo a conoscerlo? Perché non lo chiamiamo con il suo Nome?

Rudolf Steiner, da altissimo iniziato qual è, ci ricorda che ciò che è necessario all’uomo di oggi, non è soltanto il Cristo, ma la Conoscenza del Cristo (la Sofia, l’Antroposofia). Rudolf Steiner è venuto ad annunciarci il ritorno del Cristo sulla Terra, sul piano eterico della Terra. Tale venuta era stata profetizzata da San Paolo come il Ritorno del Cristo tra le Nuvole (Parusia). Dal secolo scorso Egli è qui per noi, non in un corpo fisico, ma in un corpo eterico. Il piano eterico della Terra (immaginiamolo come lo spazio occupato dall’atmosfera terrestre) è oggi fortemente inquinato da infinite sostanze, ma soprattutto dai campi elettromagnetici. Il tentativo dell’uomo di potenziarli sempre di più non è altro che l’attacco al Cristo. Ma non c’è nulla che può competere con la Sua Forza. Egli è qui. E lo possiamo trovare in una persona sconosciuta che incontriamo in un momento di difficoltà e che ci dice esattamente quello di cui abbiamo bisogno, oppure in una voce che dal nostro intimo ci indica la strada quando siamo nel dubbio o nella sofferenza. Lo possiamo incontrare nell’Autoconoscenza, e nell’Antroposofia. Lo possiamo cercare nell’ideale morale (pensare), nel sentimento morale (sentire), nell’azione morale (volere). Il Vero sarà la Via (pensare) il Bello la Verità (sentire), il Buono la Vita (volere). Lo possiamo vivere nella fratellanza e nell’amore incondizionato.

Dobbiamo scegliere se vogliamo o non vogliamo stare con Lui. E se scegliamo Lui, la sofferenza di questi giorni sarà una Forza Nuova nell’Io e quindi nel senso profondo dell’Essere, una Forza Nuova nel Sistema Immunitario e quindi nella salute, una Forza Nuova che avvicinerà il nostro Io all’Io Superiore e all’Io Eterno togliendogli per sempre il senso di solitudine e di paura. Questa nuova forza dell’Io aiuterà anche i più fragili, i bambini, gli anziani, e quanti ci stanno intorno, perché l’Io è Fuoco e Luce e può irraggiare anche sugli altri.

Scopriremo che il Sole proibito di questa bella primavera brillerà all’interno di noi, che la Terra vivrà nel sentimento materno quale carezza dell’Anima. Un nuovo mondo, di cui tanto si è parlato in questi ultimi decenni, sta finalmente bussando alla porta del nostro travagliato cuore. Sta cercando proprio noi. Lasciamolo entrare.

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Commenti

  1. Sempre illuminante il tuo pensiero, collegato a quelli precedenti formano un racconto lineare del percorso che possiamo scegliere di effettuare. Grazie
    Francesca Toffoli

  2. Grazie Loretta, volevo solo testimoniare la mia gratitudine per quanto mi hai trasmesso con questo scritto. Ho letto e ascoltato tante cose in questi mesi, anche di illustri medici o pensatori. Ma niente mi ha illuminato e curato e nutrito come quanto ho ricevuto oggi da te. Grazie dal cuore

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