Perché ho scritto questo libro?
Il libro nasce da un’esigenza che molte donne portano in psicoterapia, e cioè la domanda su cosa sia l’essere donna, qual è la natura profonda dell’essere femminile, al di fuori dai contesti culturali e sociali in cui attualmente la donna è inserita.
Si tratta quindi di dare una risposta che rimandi all’archetipo del femminile, una ricerca delle fonti da cui scaturisce l’essenza dell’essere donna.
Nel libro c’è una rielaborazione di contenuti ed esperienze maturate sia nelle mia attività di psicoterapeuta, in quelle personali di madre e di donna, ma soprattutto di ciò che ho potuto sperimentare guidando dei gruppi femminili di ricerca psico-spirituale.
In questi gruppi, in cui ci si incontra tra donne, ci si siede in cerchio a parlare di sé, a raccontare storie e miti, a danzare insieme, ci si ritrova a vivere una dimensione antica, fuori dal tempo, e si vive un momento di solidarietà, un “sentire” comune che dà un senso di grande appartenenza e soprattutto la sensazione di una grande forza interiore che si manifesta come un Fuoco Acqueo, un Fuoco di Luce.
Da qui nasce il titolo: La Via della Luce Femminile. Da qui ho cercato di dare una risposta alla domanda sempre più pressante della donna d’oggi, di conoscere se stessa, di conoscere “consapevolmente” qual è il mistero che la abita (il mistero femminile è legato alla ciclicità del Sangue, al Mondo Lunare, all’Acqua Primordiale, al suono Madre: “M”). Il mistero femminile è la capacità di dare e ricevere amore, di sentire il contatto materno con la Terra, è la forza generativa e creativa, la capacità di dare la Vita, non solo ad un figlio biologico, ma anche ai figli psichici, alle idee, ai progetti, alla conoscenza ed alla sapienza.
Tale forza femminile non è solo delle donne. Parlare di Luce Femminile significa parlare di quell’energia interiore di natura femminile che vive sia dentro l’uomo che la donna, ma che la donna, proprio perché vi è più intimamente connessa, può rivelare al più distaccato e razionale universo maschile.
Il compito del maschile di questi anni, proprio perché ha smarrito la propria identità e non ritrova più in se stesso l’eroe di un tempo, è quello di incontrare un’identità nuova ed una nuova sensibilità solo se accetta di accogliere e vivere il proprio mondo emotivo interiore, cioè la forza femminile. Forse i tempi cominciano ad essere maturi perché l’uomo d’oggi abbracci una nuova iniziazione: anziché aver paura della donna o delle proprie intime emozioni, può cominciare a contattare quel mondo notturno e luminoso che giace anche dentro di lui.