Maria Maddalena appare come una complessa ed affascinante figura, molto vicina a ciò che ognuno di noi può sperimentare. Lei rappresenta proprio il cammino dell’Anima dall’Oscurità alla Luce, dalla tenebra dell’istinto-bramosia fino alla completa trasformazione-purificazione.
Fin dai suoi primi contatti con Gesù, lei accetta la trasformazione, lei si serve di quel fuoco che prima nutriva i suoi istinti e lo eleva nel fuoco sacrificale dell’amore.
Lei viveva fuori dalle regole del mondo sociale, di quel mondo cioè che l’avrebbe condannata per la sua condotta. Era in quella “diversità” che possiamo chiamare “peccato”, ma che è solo una forma d’amore capovolto, come uno specchio invertito di ciò che Gesù invece sperimentava nella Luce. C’era quindi una particolare somiglianza tra Maria Maddalena e Gesù, un agire su un piano polare la stessa intensità di vita.Ci può essere un carattere morale anche nel peccato e se questo viene invertito, se questa dignità nel male o nella passione o nella vita materiale si capovolge nel bene, possiamo trovare ciò che Maria Maddalena ha portato nella storia umana e divina della “svolta dei tempi”. Il suo amore sempre si svolge sul piano attivo, sull’adoperarsi in azioni che si dispiegano in fatti concreti e spirituali insieme, azioni che si muovono nel senso di una continua connessione tra ciò che è Terra e ciò che è Cielo.
L’incontro con Gesù sigillò in lei ciò che è costante “lavoro” verso la liberazione. Lei dunque appare come Colei che Agisce. La volontà è in lei particolarmente forte e scorre dalla vita della materia a quella dello spirito in una costante salita di perfezionamento interiore, fino al momento culminante dove sarà proprio lei a “vedere-riconoscere” per prima il Cristo risorto.
Tutta la sua vita appare come movimento. E’ in movimento nella passione delle forze tentatrici e nella passione redenta e trasformata nella dedizione a Gesù, nell’attenzione vigile e nella cura di cui egli necessita per compiere il suo cammino.
Il Vangelo di Luca narra che Gesù scacciò da lei sette demoni, quindi le sette qualità negative che ostacolano i sette gradini d’iniziazione, e le permise pertanto di svolgere il suo compito successivo illuminata dalla Luce Cristica o Luce di Sofia.
Maria Maddalena è probabilmente la donna adultera che troviamo nel Vangelo di Giovanni e che Gesù esorta a “non peccare più”.[2] Queste parole contengono un significato profondo, sono un invito a non sostare nel peccato, ma andare avanti. Già da questo momento possiamo vedere un invito al movimento.
Maddalena viveva a Magdala ed il suo nome significa “donna di Magdala”. Il termine Magdala, dall’ebraico Migedal, significa Torre ed ha quindi un simbolo di forza ed anche di verticalità, posizione questa che rimanda alla struttura dell’Io.
In una delle invocazioni a Maria, lei viene nominata quale “Torre d’Avorio”, ad indicare una forza incorruttibile. Maria Maddalena può essere questa torre d’avorio, o una sua parte, dal momento che lei è parte dell’Essere Maria-Sofia.
Magdala, oltre a Torre, significa anche “Migliore”. Questa città, nel suo significato esoterico, è collegata alla costellazione zodiacale del Toro e a questa costellazione è propria la lettera R, l’ultimo dei suoni che il bambino impara a pronunciare perché richiede una particolare forza animica. La costellazione del Toro opera nella nostra gola, e nella gola è custodito il Logos, la Parola. Nella gola risiede il potere creativo che più ci rende esseri spirituali, poiché la parola può creare interi mondi.
Tutti questi simboli relativi a Magdala, Magdalena, Maddalena, raccontano quindi di una forza molto particolare, che ci rende Maria Maddalena molto cara, perché è tanto umana che tutti le possiamo assomigliare e attraverso Lei conquistare quella sua forza e cominciare a salire verso il luogo interiore che Lei ci indica.
Nel Vangelo di Maddalena[3] si leggono queste parole rivolte a lei da Gesù: “Tu, la beneamata, non dimentichi il tuo centro quando io compaio … Tu non guardi, tu vedi ed impari ad essere”. Qui si coglie bene come Maddalena sia nella centralità dell’Io, che sa “reggere” (come la Torre), la presenza di Colui che insegna, che sa “vedere” quel centro da cui si diparte l’Essere e lo riconosce, così come l’aveva riconosciuto al sepolcro, non appena il Cristo Gesù pronunciò il suo nome.
Nel noto film “Jesus Christ Superstar”[4] la figura di Maddalena con il suo canto appassionato appare in una forma di amore molto umano per Gesù. Maddalena sicuramente visse un aspetto d’amore anche umano verso quell’uomo straordinario, ma il suo amore ebbe il carattere di una costante azione incondizionata di libera offerta, di libero dono.
Maddalena piange quando muore suo fratello Lazzaro e Gesù “vede” quel pianto e opera la resurrezione. Maddalena piange anche al sepolcro. E piange quando Pietro mette in dubbio la Verità sul Maestro che lei cerca di trasmettergli.[5]
Questo piangere di Maddalena la rende viva, permeata di cuore, vicina al cuore di ogni anima umana. Ma il suo pianto non è rassegnazione o sfogo, è l’espressione vivente di ciò che appartiene alla gioia e al dolore insieme, è ciò che non teme d’essere visto, di mostrarsi così com’è, nella realtà e nella verità di ciò che un’anima può esprimere e vivere. Non c’è nulla di fragile in questo piangere, c’è il puro dolore-amore che “lava” qualsiasi incrostazione dell’anima.
In lei possiamo scorgere il lavoro più elevato che l’Anima deve compiere, in quanto la parte più occulta, più dormiente, più istintuale dell’essere umano vive proprio nella volontà.
La Volontà dimora nella parte più bassa del nostro corpo e in quella più inconscia della nostra anima, ma il suo elevarsi in libera azione cosciente la rende una forza che, nobilitata, conferisce all’uomo più umanità e lo avvicina a quegli Esseri che la governano quando in noi ancora domina l’inconscio.
Alla domanda di Pietro al Maestro: “come raggiungere la realtà?”, il Maestro risponde, tra le altre cose: “Osando”.[6] Questo è quanto Maria Maddalena sempre ha fatto: ha “osato”. Osava anche quando agiva nelle sue passioni più istintuali, nelle tenebre, ora diventate Luce. Non si fermava. Agiva, provava, osava.
Lei si recò al sepolcro in quell’indimenticabile mattino della storia dell’umanità. Si recò al sepolcro che era ancora buio. Possiamo immaginare il suo coraggio. Poiché conosceva la notte non la temeva.
Sul finire della notte appare il giorno, e proprio quello è stato il momento in cui Maddalena riconobbe il Cristo, nel dissolversi della notte nel giorno, nel momento della grande trasformazione, dell’Opera al Nero che diventa Opera al Bianco degli alchimisti, nel momento in cui la Natura Cristica dell’Io dell’uomo, la Coscienza, emerge dalle tenebre dell’inconscio. Lì è Maria Maddalena. Il suo viaggio coraggioso, che “osa”, verso il sepolcro, il suo correre verso gli apostoli ad annunciare ch’Egli è risorto.
Possiamo immaginare questa corsa come un volo, in cui Maddalena è sorretta da forze non umane, da forze alle quali lei s’abbandona totalmente, da ali che la sostengono nel percorso che la vede portare l’appassionata notizia della Rivelazione, la più grande notizia che l’umanità abbia conosciuto.
Questo Compito fu suo: Maria Maddalena, l’istinto-volontà trasformato in libero amore.
“La manifestazione dell’amore si ottiene con l’esigenza”[7] dice il Maestro a Maddalena. “L’esigenza è purezza e disciplina. Essa attraversa i mondi con l’essere che cerca il Cuore nascosto nel cuore, perché è anche Volontà”.[8]
Questo appello alla volontà ricorre in molte parti del breve prezioso vangelo attribuito a Maddalena:
“Perché in verità, è nel vostro centro
che risiede Colui che si chiama “Figlio dell’Uomo”.
Portate a Lui andando a Lui.
Perché coloro che hanno la volontà di cercarLo Lo trovano.
Levatevi dunque…”[9]
Poco più oltre queste parole, i discepoli piangono perché Gesù se ne va lasciandoli soli e chiedendo loro di farsi Testimoni della Parola. Maddalena li bacia e li consola dicendo che l’Essere di Luce del Maestro non li abbandonerà mai, e a queste parole loro aprono il loro cuore.
Ad Andrea, il quale dubitava di dover credere a lei che era una donna, Maddalena risponde: “Dalle donne vengono le nascite. Per quale ragione la Nascita non dovrebbe venire da una donna?”[10]
Maddalena annuncia la Nascita di tutte le nascite, la Nascita del Maestro nel Cristo, la Nascita di Maria, sua madre, nell’Essere di Sofia, la Nascita per l’uomo nella Resurrezione Eterna, compiutasi anche questa in un grembo femminile, nel grembo di Madre Terra. Ed ancora, la Nascita annunciata da Maddalena è la nascita che la nostra Anima compie per dar vita al nostro Spirito, lavorando a fondo su tutto ciò che ostacola la Coscienza e la rende schiava del buio.
Ciò che ostacola la porta della Coscienza del Sé, dice Maddalena, è il mondo della Collera, che ne forma altri sette: Tenebra, Bramosia, Ignoranza mantenuta, Veleno-gelosia, Prigione carnale, Saggezza ebbra, Ira di saggezza. Questi sono i mondi della Collera che soffocano l’Anima, “perché la Collera è venuta dalla Ribellione e la Ribellione è tenebra della Separazione”.[11]
La Collera è Ribellione e la Ribellione porta alla Separazione e provoca la schiavitù dell’Anima. La Collera ha molti aspetti, a volte umani e comprensibili, ma non è mai un Sì.
Maddalena conosce il Sì in maniera diversa da Maria di Nazareth e da Maria alla croce, per le quali il Sì arrivava al cuore direttamente da una fonte divina. Maddalena aveva vissuto la ribellione e l’aveva superata, lei porta un Sì che si è confrontato con la tenebra, che ne ha visto e vissuto tutte le possibili insidie. Con le forze derivate dalla tenebra trasformata, lei si è rivolta alla Luce.
Possiamo scorgere questo aspetto di Maddalena nelle numerose rappresentazioni della Madonna Nera. La Madonna dalla pelle scura richiama l’Opera al Nero degli alchimisti, dove lei rappresenta il processo di “putrefazione-purificazione”. Ma un altro suo profondo aspetto è la Vita intesa come vita della Terra e sulla Terra, la vita di Madre Terra da cui scaturiscono le forze per la perfezione dell’Anima dal grembo della Natura.
Maddalena vive intensamente questa unione con la Natura, di essa si tesse tutta la sua vita successiva agli eventi di Palestina. Ma già nel suo incontro con Gesù vediamo forte in lei la congiunzione della Terra con il Cielo, del Basso con l’Alto. Questo elemento di unione è particolarmente forte nel simbolico gesto dell’unzione dei piedi a Gesù e dell’asciugarli con i propri capelli.
L’olio con cui Maddalena unge i piedi a Gesù è olio di Nardo, un olio prezioso derivato da una pianta che cresce nell’Himalaya, luogo nutrito da forze di Luce e Calore. Maddalena unge dunque i piedi a Gesù con questo particolare olio, e l’olio rappresenta la trasformazione operata dal fuoco sulla linfa-acqua della pianta che lo produce.
Gesù è infatti anche chiamato “l’Unto”, colui in cui agisce l’acqua divenuta fuoco, l’Anima che si rinnova nello Spirito.
E Maddalena opera questa grande alchimia: unge i piedi e prepara così in Gesù il contatto con la Terra Madre, nel grembo della quale Egli dovrà discendere nei giorni della sepoltura, per riunire ciò che era stato diviso con la Caduta, per ricongiungere la Madre al Padre, la Terra al Cielo. E poi asciuga i piedi di Lui con i suoi capelli, unendo così la parte più alta dell’essere dell’uomo con la parte più bassa, la vita delle sorgenti dello Spirito (capelli) con la vita congiunta alla materia (piedi).
Possiamo immaginare Maria Maddalena inginocchiata davanti a Gesù mentre asciuga con i propri capelli i piedi di Lui, portando “unione” tra due parti così distanti tra loro: l’alto ed il basso, oltre ad essere unione di cielo e terra, sono coraggio e umiltà insieme, sono quell’“osare” che è così coraggiosamente soave in Maddalena, unito all’umiltà devozionale di cui la sua anima è colma.
I capelli sono anche un simbolo di forza e volontà, sono le sorgenti spirituali dell’essere, mentre i piedi ne sono il sostegno terreno.
In questo atto devozionale possiamo scorgere la purezza di una volontà umana ormai immersa nella volontà divina. Lei compie la grande alchimia dell’unione tra Terra e Cielo e questo sarà anche l’elemento simbolo della sua vita successiva in Provenza, dove vivrà ancora per molti anni a stretto contatto con la natura, dentro una grotta, e contemporaneamente in costante comunione con i mondi spirituali.[12]
Ogni suo gesto e ogni sua parola, nella semplicità della sua vita dopo l’incontro con Gesù, sono pregni d’intimo significato, di una raggiante purezza raggiunta attraverso atti di libera e cosciente volontà. Nelle sue mani, nei suoi passi, nelle sue parole, nei suoi capelli, in ogni sua più piccola azione possiamo immaginare una pienezza totale in un’altrettanta delicata, leggera, pulita ed incorrotta purezza.
Nel silenzio di quella sua vita così avvolta nei misteri della natura, possiamo udire il suo insegnamento fluire attraverso l’intero suo corpo. In ogni cellula lei è compenetrata della Natura Cristica, ed ogni persona, ogni erba, ogni animale, ogni respiro di vita sono per lei testimonianza dell’amore che tutto unisce, la presenza permanente dell’accettazione che nel presente racconta di ciò che sarà il futuro dell’Anima.
Ciò è quanto Maddalena dona all’Anima Umana: la purificazione dell’istinto di volontà in forza e Coscienza di Volontà.
Della parte più inconscia dell’uomo, Lei dimostra il processo di purificazione-sublimazione. Lei è la parte di quel complesso essere femminile che chiamiamo Maria-Sofia, alla quale possiamo rivolgerci per iniziare la grande opera alchemica di trasformazione delle tenebre in Luce, la rivelazione del Graal. Ogni volta che in noi agisce un impulso privo di coscienza, una volontà che non sia figlia dell’Io, possiamo chiedere l’aiuto di Maddalena.
Un pensiero, una preghiera, una meditazione, un atto devozionale rivolto a Lei, possono aiutarci nella nostra fatica umana verso la liberazione dalle catene dell’inconscio e delle passioni non equilibrate ed orientarle verso la naturale sacralità da cui emanano.
Con il suo carattere così vicino all’umana natura, durante la sua vita terrena Maddalena comprese che si arriva alla vera moralità soltanto dopo aver conosciuto l’errore ed aver attraversato e superato tutti gli strati che la Collera forma nell’Anima. Lei ha vinto la Ribellione, che è Separazione. Lei è tutta nel Sì, conquistato con grande costanza, fiducia e lavoro. Lei è in ogni momento nel Viaggio che l’Anima deve compiere e ne guida i giusti passi, i giusti movimenti. Lei è un Sì in movimento, Lei forma il calice del Graal con un movimento che si rinnova ogni giorno e mai si esaurisce perché cresce in se stesso.
Maddalena è la forza vivente del Sì.
Tratto dal libro “Il Sì di Maria” di Loretta Martello, edizioni Cerchio della Luna
[1] La frase “svolta dei tempi” ricorre nelle parole di Rudolf Steiner, ed indica il momento in cui l’umanità fu redenta dall’opera del Cristo. L’oscurità della coscienza che aveva regnato fino ad allora comincia da quel momento ad avanzare verso la Luce.
[2] Vangelo di Giovanni, 8,11.
[3] Il “Vangelo secondo Maria”, scoperto alla fine dell’ottocento, è il vangelo attribuito a Maria Maddalena. E’un testo di poche pagine, poiché gran parte è andato distrutto, che tuttavia sono di grande intensità d’insegnamento.
[4] Musical, 1973, diretto da Norman Jewison.
[5] Vangelo di Maria Maddalena, foglio 18, 374.
[6]Vangelo di Maria Maddalena, foglio 6, 103-119.
[7] Vangelo di Maria Maddalena, foglio 12, 246.
[8] Vangelo di Maria Maddalena, foglio 13, 257-260.
[9] Vangelo di Maria Maddalena, foglio 8, 164-167.
[10] Vangelo di Maria Maddalena, foglio 13, 276-277.
[11] Vangelo di Maddalena, foglio 16, 340-341.
[12] Diverse testimonianze della vita di Maria Maddalena in Provenza si possono trovare nelle numerose e precise visioni della monaca tedesca Anna Katharina Emmerick (1774-1824), che ricevette le stigmate all’età di trentotto anni e successivamente visse cibandosi della sola eucaristia.
Prezioso grazie di cuore
cara Loretta Martello