Le 13 Notti Sante, un Dono dell’Universo

Siamo nei giorni più bui dell’anno.
La notte, con tutto il suo fascino colmo di mistero, si estende per lunghe ore e, nel tacito silenzio, l’Anima umana può fare l’esperienza di se stessa e della sua natura spirituale molto più intensamente che in qualsiasi altro periodo dell’anno. Molti sono gli accadimenti spirituali che si verificano in queste Notti e Giorni Santi:

1. L’incontro dell’Anima con lo Spirito.
In questi giorni celebriamo la vittoria della Luce sulle tenebre, il Sole Invictus, ossia il Sole non vinto, il Sole che viene come partorito dal grembo della Notte e comincia a crescere.
Le tenebre, a poco a poco, si arrendono alla Luce, che raggiungerà il suo culmine esattamente sei mesi dopo, nel solstizio d’estate. Questo evento è per l’Anima umana, preparata e purificata nel periodo dell’Avvento, il Calice al cui interno nasce il Gesù, l’Io Superiore, la cui natura è compenetrata dall’Io eterno del Cristo-Sole. Tale è il mistero della Notte di Natale.

2. Il dialogo tra le due Lune (la concordanza di fase della Luna Sinodica con la Luna Siderale).
La Luna Sinodica, o planetaria (da luna piena a luna piena – ciclo di 29,5 giorni) e la Luna Siderale, o stellare (allineamento terra – luna – stella, ciclo di 27,3 giorni), sono ora nella fase concordante (mentre in estate erano alla massima distanza), quindi possono “parlarsi”. Questo dialogo che la Luna intesse sia con i pianeti che con le stelle porta nuove forze di vita al regno vegetale e fortifica tutto ciò che in noi corrisponde a tale regno, ossia le nostre forze vitali, le quali vengono compenetrate maggiormente dagli impulsi animici (planetari) e spirituali (zodiacali) di cui la Luna è mediatrice. Questa concordanza lunare porta in queste Notti una profonda rigenerazione delle nostre forze eterico-vitali che riposano al sicuro nel nostro corpo fisico assieme agli Esseri di cui sono intessute.

3. Il dialogo dell’Anima con la Terra.
Il regno vegetale ha una vera e propria coscienza nel nostro pianeta, la Coscienza Vegetale. Tuttavia, nel periodo invernale, la Coscienza maggiormente attiva è quella del regno Minerale.
Nei Giorni e Notti Sante scendono dal Cosmo le forze che fanno crescere i cristalli. La Coscienza Minerale è la Coscienza Madre del nostro pianeta, poiché anch’esso ha un corpo fisico, sul quale s’innalza l’eterico, l’astrale e lo spirituale.
La Coscienza Fisica, proprio come nell’uomo è sede delle forze spirituali che si sviluppano a livello di pensiero, nella Terra è pure la sua forza-pensiero. La Terra pensa. E il suo pensiero riguarda i processi stellari, il mistero di tutto il cosmo. Tutto ciò che noi calpestiamo o respiriamo sulla Terra è Pensiero della Terra e cioè Pensiero Cosmico.
In queste Notti, specialmente a Capodanno, la Coscienza Minerale, il Pensiero della Terra, si unisce alla Coscienza Vegetale che nel resto dell’anno ne è invece separata.
Nel periodo di Capodanno il mondo vegetale, la cui manifestazione è attiva fortemente in primavera e d’estate, ma la cui coscienza è invece dormiente, nel periodo invernale si desta e raggiunge la massima veglia a Capodanno, dove può “parlare” con il mondo minerale. La Coscienza Vegetale apprende, tramite la Coscienza Minerale, i misteri delle stelle. E se portiamo questo grande mistero dentro l’uomo, vedremo che anche all’uomo è data la possibilità di immergersi con la propria coscienza nella Coscienza Vegetale e di vivere una profonda unione con la Terra e con gli Esseri eterici che in essa sono raccolti. In questa unione egli può cogliere ciò che vive nell’universo.

4. Il dialogo dell’Anima con il Cristo.
Nella biografia umana avvengono tre incontri: l’incontro con lo Spirito Santo, con il Figlio e con il Padre.
Il primo, l’incontro con lo Spirito Santo, avviene ogni notte; è l’incontro con il nostro Io Superiore, o Sé Spirituale. Esso ispira in noi gli ideali più alti, porta calore e luce agli impulsi di bene che possiamo rendere concreti nelle nostre azioni.
Il secondo, l’incontro con il Figlio, ossia con il Cristo, avviene nelle 13 Notti Sante. In queste notti sperimentiamo, oltre al nostro Io Superiore, l’Io Eterno, l’Io Cristico che unisce tutti gli “Io” quale abbraccio all’umanità intera.
Il terzo incontro è l’incontro con il Padre e questo avviene una sola volta nella vita, all’incirca a 35 anni e rappresenta un grande passaggio “obbligato” del destino.
Tutti questi incontri avvengono nella nostra incoscienza, ma non è difficile coglierne l’essenza, se pensiamo a come l’incontro di ogni notte con il nostro Io Superiore ci doni al mattino freschezza ed entusiasmo; l’incontro con il Padre segni la svolta del “mezzo del cammin di nostra vita”; e quello con il Figlio riempia di dolcezza amorevole e di perdono i giorni e le notti tra Natale e l’Epifania.

Se portiamo a maggiore consapevolezza tutti i misteri cosmici che avvengono in questo periodo, se ci uniamo profondamente all’Essere della Natura e della Terra, se lasciamo che in noi s’intessa il dialogo che il mondo spirituale ci dona, cominciamo a fare l’esperienza dell’appartenenza all’universo e la nostra vita interiore verrà ulteriormente arricchita dal nutrimento spirituale delle 13 Notti Sante.
In esse, i nostri tre arti superiori (Sé Spirituale, Spirito Vitale, Uomo Spirito), compenetrano i nostri arti inferiori (corpo fisico, eterico, astrale, Io) e in questa fusione riceviamo tutti una sorta di nuovo battesimo, così come il 6 gennaio si celebra la discesa del Cristo in Gesù attraverso il battesimo nel Giordano.
Ogni notte riceviamo un particolare influsso zodiacale. La notte del 24-25 dicembre è governata dall’Ariete, quella del 25-26 dal Toro, e così via, fino ai Pesci, la notte tra il 5 e 6 gennaio.
È importante non perdere queste occasioni di grande compenetrazione spirituale da parte di tutte le forze cosmiche e degli Esseri Spirituali che ci guidano. Quindi, prima di entrare nell’incoscienza del sonno, nella quale, tuttavia, è molto vigile e attiva la nostra parte più spirituale, sarebbe opportuno prepararsi con meditazioni, riflessioni, preghiere e silenzio…. Così possiamo mettere la nostra anima in una disposizione di pace e di accoglienza di quanto quella specifica notte feconderà in noi.

5. Il dialogo dell’Anima con gli Archai.
Il momento più magico delle 13 Notti è il Capodanno. Nel momento di mezzanotte si incontrano la corrente del tempo che va dal passato al futuro e quella che viene dal futuro verso il passato. In quel momento abbiamo la possibilità di esprimere desideri o nuovi progetti, con la certezza che gli Archai, (o Principati), i grandi Spiriti del Tempo, li accoglieranno e ci daranno la possibilità di realizzare quanto chiesto nell’anno che verrà.
È importante avere chiarezza su quanto viene espresso e sapere che ogni richiesta presuppone lo sviluppo di certe forze per le quali ci vengono date delle prove da affrontare. Perciò, ogni richiesta dovrebbe essere espressa non in modo generico e nemmeno troppo elevato rispetto alle nostre possibilità, ma con chiara coscienza di pensiero, sentimento e volontà, con la fede e la fiducia che verrà accolta ed esaudita.
Se si è tra amici, si può condividere questo momento insieme e negli abbracci che seguiranno augurare davvero che quanto richiesto si realizzi.
Questo è l’unico momento dell’anno in cui l’alta Gerarchia degli Spiriti del Tempo ci è così vicina e può accogliere i nostri pensieri. Essi saranno tanto più preziosi per noi e per i Mondi Superiori, quanto più avranno un carattere evolutivo e affine a tutto ciò che è Vita.

Il mio augurio per queste Notti Sante

è che davvero ci possiamo compenetrare

con l’Anima della Terra, della Luna e delle Stelle, 

con l’Amore Cristico e con la Vera Pace.



Per approfondire maggiormente questi temi consiglio la lettura di:
R. Steiner, Le Tredici Notte Sante, (O.O. n. 127), ed. Antroposofica;
– R. Steiner, Il corso dell’anno come simbolo del grande anno cosmico,
(da O.O. n. 65, sesta conferenza);
– S. Prokofieff, Il Corso dell’anno come iniziazione all’esperienza dell’entità del Cristo,
ed. Arcobaleno;
– P. Archiati, La tua biografia, ed. Archiati;
– E. Nastati, Il Natale nei Misteri del Tempo, ed. Eureka.

L’impulso femminile per i tempi nuovi

(Tratto dal libro “La Voce dell’Anima” di Loretta Martello, di prossima pubblicazione)

Tempo di lettura 12 minuti

Nei giorni bui e al contempo preziosi di questa svolta epocale, di questo tempo che passerà alla storia come il momento che ha trasformato in modo rapido e inarrestabile le coscienze umane, si leva da più parti il tema del ritorno della Madre, del ritorno dell’antica forza femminile, che può portarci alla liberazione da questo mondo tirannico e diretto verso tutto ciò che non è umano.

Questi tre anni sono trascorsi tra l’indifferenza di alcuni, la paura di altri, la rabbia e la colpa che spesso hanno alimentato una grave lotta di tutti contro tutti. Su costoro si sono levate in modo sussurrato le voci miti e consapevoli dei pochi che lavorano e seminano in silenzio.

Diversi fatti passeranno alla storia dei secoli futuri, quali immagini di un bene che risponde al male con altro bene, ad esempio quelle dei portuali dalle mani ruvide e dal cuore buono, inginocchiati in preghiera davanti alla polizia che li caricava. Un esempio di coraggio e di amore per tutto il mondo.

Essi ci ricordano le note parole di Gesù: “Beati gli ultimi perché saranno i primi”.

Un’immagine di un mondo maschile, forte nei muscoli e nella volontà, che senza rinunciare alla propria identità, ha accolto e portato a tutto il mondo il messaggio che vive nella natura femminile dell’anima.

In questo strano tempo abbiamo sentito tanti discorsi, tante parole e pensieri ridondanti e ripetitivi, il più delle volte a favore della terribile tirannide che si nasconde dietro i fatti e i divieti che ogni giorno si fanno sempre più serrati. Tutto ciò ha riempito di egregore oscure l’atmosfera che circonda la Terra.

Sotto a queste nubi scure, che a volte diventano veri e propri cataclismi, lavacro di cumuli di macerie spirituali prodotte da pensieri materialistici ed egoistici, s’accende qualche luce dell’anima rischiarata dall’amore.

Il tesoro dell’amore che vive nell’anima è quanto la natura femminile comprende attraverso un naturale istinto, una spontanea forza, un elemento celeste che sembra a volte latitante nell’essere maschile.

E tuttavia qualsiasi essere umano, maschile o femminile, lo possiede, possiede in sé la forza d’amore capace d’inondare l’anima e renderla sempre più libera, vera, pura.

L’amore che abita nell’anima non è una prerogativa del mondo femminile, ma la donna ne ha comunque un accesso più diretto, una chiave più semplice per accostarvisi. Essa è depositaria del segreto che, attraverso i secoli, cerca oggi, piano piano, di venire alla luce.

La confusione dei nostri giorni, la crisi interiore ed esteriore, l’inganno sociale frutto dell’informazione distorta e falsa, hanno spremuto l’anima nostra come mai era accaduto prima d’ora.

La grandissima opportunità che ci viene offerta non può essere sprecata. Hanno portato il loro contributo medici, giuristi, giornalisti, liberi pensatori e liberi cittadini capaci ancora di un pensiero proprio, capaci ancora di levare il velo della matrix o della maya, per accedere ai messaggi della coscienza. Il contributo di tutti costoro è fondamentale, propositivo, indispensabile, così come quello di tutti coloro che si attivano per scuotere quest’umanità addormentata, per portare nelle piazze e nelle strade ciò che è vero, buono e giusto.

Però qualcos’altro deve scaturire dalle profondità dell’Anima nostra, qualcosa che abbracci con Amore il senso di ciò che accade e che accadrà, qualcosa che dia vita a quel seme che per lungo tempo ha riposato nel tepore semplice della vita sensibile.

Oggi è necessario che quel seme si risvegli. E’ necessario che porga il suo contenuto alla coscienza. Il tempo è breve. Ogni attimo è prezioso. Chi può aiutare quel seme a germogliare nell’anima di ogni uomo e di ogni donna?

Il femminile, la forza-la natura-la sostanza del femminile.

Da tempo esso opera in silenzio, creando una rete invisibile tra gruppi di donne che si uniscono per parlare, studiare, creare, sorridere, donne che stanno insieme per condividere, per conoscere, per aiutarsi scambievolmente. Tra loro si parla del ritorno della Dea, o di Madre Terra, di Maria, di Sofia, della Madre Universale e di altre divinità femminili, ma il contenuto è lo stesso, l’impulso attinge alle profondità dell’anima, che sono collegate verso il basso con l’anima della Terra, verso l’alto con l’anima del Cielo, e al centro con l’anima dell’Amore.

E’ un sentire comune, è la medesima forza.

Ci trae superno, verso l’empireo, femmineo eterno”. Con queste parole J. W. Goethe concluse il suo grandioso Faust.

L’eterno femminino, ossia l’anima umana, con forza superiore ci trae verso l’empireo, verso l’alto dei Cieli, verso il luogo dal quale veniamo e verso il quale andremo. L’eterno femminino è la forza evolutiva che permette questa salita. Sia che viviamo questa incarnazione come uomini o come donne, è la forza femminile che ci conduce in alto e in avanti.

Io vorrei poter aggiungere: è ciò che in questo tempo di grande svolta ci trae fuori da ciò che sembra abbattersi con violenza sulla nostra dignità, sulla nostra libertà, ciò che può mettere armonia nel caos, amore nell’odio, coraggio nella paura, pace nella violenza.

Una parola dolce di una donna, una carezza, un sorriso, possono dissipare molte oscurità. C’è bisogno di Luce. E la Luce appartiene all’Anima ricca di Spirito, compenetrata di Spirito. Il femminile ha in sé la possibilità di farsi fecondare dallo Spirito e far quindi scaturire la Luce radiante con la quale è possibile guarire ogni male. Ed oggi, in particolare, guarire da questo male, che non è certo un virus (benché anch’esso sia espressione di un male più profondo dovuto all’influsso nefasto del pensiero materialistico), è qualcosa che non possiamo più rimandare, non possiamo più delegare.

E’ qualcosa da cui vogliamo uscire ed uscire in modo nuovo. Il mondo si farà nuovo. E sarà il femminile che abita dentro ogni uomo e dentro ogni donna a renderlo nuovo.

Le profezie parlano di “fine dei tempi”, “fine del mondo”, “fine del ciclo”, parlano di eventi apocalittici e di una svolta in cui nulla sarà più come prima.

Anche la narrazione ufficiale, così intrisa di menzogne, dice che niente sarà più come prima. E’ strano come gente asservita al potere usi le stesse parole di coloro che dal potere rifuggono. Ma questo accade perché è impossibile sfuggire all’antica voce dell’anima. Ora ella è qui.

Parlare di Anima significa parlare di ciò che unisce, di ciò che accomuna, di ciò che porta a fratellanza, a stare mano nella mano nell’unione che crea il calice per ospitare Amore.

Tra donne si formano cerchi di condivisione, tra uomini luoghi di conferenze, dove è “uno” colui che parla. Certo, anche una donna può sostenere una conferenza, ma non si vedrà mai un gruppo di maschi seduti in cerchio insieme a raccontarsi i vissuti del loro cuore. Ed è giusto così. Il maschile divide per individualizzarsi, il femminile si individualizza attraverso l’unione.

E credo sia proprio questo il segreto di cui oggi abbiamo particolarmente bisogno. Ritrovare noi stessi nell’altro, accettare questa sana partecipazione all’essere altrui, saper ascoltare, saper accettare, saper ricevere e saper donare.

Tutto questo è femminile. Tutto questo è Anima: il levarsi al di sopra della separazione e offrirsi, e riconoscersi mentre si offre.

Da migliaia di anni predomina il principio maschile, il principio che separa. Esso è stato una necessità evolutiva perché l’Io umano potesse affrancarsi, perché l’Individualità potesse rafforzarsi. Tuttavia, questo eccesso di caratteristiche maschili e il suo dominio sulla vita sociale e culturale, ha portato a quello che oggi sta succedendo. Quello che sta succedendo è frutto del materialismo-egoismo, che l’unilateralità del pensiero maschile ha prodotto. E questo è accaduto anche quando sono state le donne ad assumere dei ruoli guida delle società, perché purtroppo l’hanno fatto con una caratterizzazione maschile. Questo negli ultimi decenni si è verificato spesso, la donna ha preso a volte il potere con il pugno chiuso, non con la mano tesa in offerta, non con la dolcezza della madre o della sposa, non con l’ascolto dell’antica voce dell’anima.

Come sarebbe il mondo se fosse governato da donne madri, amanti, spose, sorelle, da donne colme della Luce che vive nell’anima? La legge dei Tempi ormai lo chiede.

Bussa alla porta della società, della politica, della cultura, delle chiese. Essa chiede un’obbedienza attiva, qual è quella appunto che può essere portata dalla natura femminile quando è autentica: accogliere senza subire, ricevere senza sostare, attendere senza languire, maturare senza accelerare. Non è fretta, non è inerzia, non è impulso, non è razionalità. E’ Centro ed è Oltre. Questo deve avvenire. Questo è necessario che avvenga e non in tempi troppo futuri.

Dalla Scienza dello Spirito sappiamo che la società avrà una caratteristica femminile nella sesta epoca di cultura, la quale si estende tra l’anno 3573 e l’anno 5733. In quell’epoca, che come tutte le epoche ha una durata di 2160 anni, ossia del tempo percorso dal Sole nell’attraversare una costellazione zodiacale, in quell’epoca il principio dominante sarà quello femminile, la forza più visibile sarà l’amore.

Tuttavia, oggi che siamo nella quinta epoca, si sta preparando ciò che accadrà nella sesta. La sesta sarà il compimento di ciò che viene deposto oggi. Per oggi intendo non solo tutto il periodo della quinta epoca, della quale abbiamo percorso quasi un terzo (essendo iniziata nel 1413), intendo proprio questi giorni.

Questi giorni, che sono arrivati come un ladro nella notte, senza far tanto rumore e stanno togliendo una libertà dopo l’altra, questi giorni che sono colmi di tensione, confusione, sofferenza e trasformazione.

Da tempo se ne sentiva l’albeggiare, da qualche decennio si avvertiva che si stava correndo verso il baratro. Nel linguaggio comune si diceva: “non si può andare avanti così”. Tutti si era colmi di qualcosa che non si sopportava più. Si era colmi di vuoto. Vuoto portato dalla tecnica, dal benessere esclusivamente materiale, dal piacere di una sessualità spesso eccessiva o pervertita, dall’oltraggio alla natura e agli animali, dalla negazione di qualsiasi tipo di sana e feconda sofferenza, dalla disgregazione dei valori che da sempre hanno costituito lo scopo e l’impegno degli esseri umani. Vuoto portato da una medicina che riduce l’uomo ad un semplice apparato fisico e lo assembla sempre più alle macchine, e da una psicologia che rinnega la radice stessa del suo nome: psychè, ossia anima.

Cosa ne sanno dell’anima la medicina e la psicologia ufficiali? Asservite entrambe al potere e all’autorità, hanno perso la forza semplice della domanda: “Perché?” Perché l’uomo respira? (e non l’anatomia del polmone); perché l’uomo pensa? (e non la sezione del cervello); perché l’uomo ama? (e non i trapianti di cuore); perché l’uomo è così com’è? Cosa in lui lo differenzia da tutti gli altri esseri della creazione? Cosa vive e pulsa di così invisibile in lui da renderlo, ad esempio, capace di parlare? Cos’è la parola?

 La Parola è la sostanza vivente di ciò che è divino. Le parole si formarono in un tempo lontano, quando le antiche madri di allora cominciarono ad accogliere certi suoni provenienti dal cosmo e li trasformarono in canti, in danze e alla fine in parole. Da allora, attraverso le parole, si crearono le basi della civiltà.

E se ora dobbiamo costruire una nuova civiltà, dobbiamo riappropriarci del senso sacro della parola, ed usarla per il suo scopo fecondante. La Parola unisce uomini e unisce mondi.

La parola crea, la parola produce nascite. La donna è colei a cui è affidato il grande Compito della Nascita.

La nascita delle civiltà proviene dalle donne. In quella potente affermazione di Rudolf Steiner: “Non è esagerato dire che le nazioni civili hanno una struttura corporea e un’espressione, come pure certi fondamenti della vita fisiopsichica che derivano loro dalla donna” ci sta qualcosa che non ha a che fare soltanto con il passato, ma anche con l’oggi e con il futuro. Se la donna ha dato l’impulso nel passato al sorgere delle civiltà, essa lo darà ancora per tutto ciò che verrà. Questo è scritto nei testi sacri e risponde anche alla logica del divenire storico. Siamo davanti alla nascita di un mondo nuovo, non può essere che la donna colei che lo partorisce, colei che porta in sé le forze in grado di dargli vita.

Con questo non si vuol togliere nulla alla meraviglia del mondo maschile, alla sua pregnanza di volontà, equilibrio ed essenzialità. Avere giudizi negativi sul maschile porta un disturbo alle perfette leggi della vita, e crea una scissione che la donna non può volere in sé.

Ogni essere umano ha attraversato incarnazioni maschili e femminili, e se una donna si trova a soffrire in questa vita a causa di un uomo, dovrebbe forse riflettere su che uomo sia stata nelle precedenti incarnazioni, oppure se deve affrancarsi oggi nel comprendere le caratteristiche maschili. Lo stessa cosa, invertita, si può dire per l’uomo.

Quindi non intendo assolutamente parteggiare per la donna e sminuire il valore maschile, ma semplicemente identificare nella donna la natura più propriamente compenetrata di anima.

All’uomo nuovo, alla nuova figura maschile che già si affaccia all’orizzonte di questa civiltà nascente, appartiene in uguale misura il mondo dell’anima, deve solo cercare di penetrarla. Questo nuovo maschile ha forza nei muscoli e forza nello spirito, e un moto vivente autentico e non represso nell’anima. E tutto questo non ha nulla a che fare con ciò che si può definire “effeminato”. Le sue parole sono parole maschili, e così i suoi pensieri e le sue azioni. Ma nel profondo vibra quell’antica canzone, e quando egli s’accosta ad una donna la sa comprendere e farsene alimentare.

Quando parla con una donna la capisce, e se non la può capire, cerca di capirla. Legge i libri che lei legge, ascolta la musica che lei ama, si rende partecipe ai moti del suo cuore. Le offre la sua forza che per lei è sicurezza, le offre il suo sguardo sul mondo sociale, mondo ch’egli può affrontare senza lacune nella volontà, senza cedimenti nell’azione, senza incoerenze nel pensiero.

Da sempre il maschile accende ciò che il femminile concepisce, sviluppa  e partorisce.

Quel lampo di fuoco, che è Spirito, tanto nella vita biologica quanto in quella del cosmo, sarebbe destinato a finire nel nulla, senza il calice del grembo, senza il calice dell’Anima. Ella è il ricettacolo di un infinito mistero. Tale mistero sta per sorgere a nuovo.

Finora si è svolto in qualche luogo privato, nelle sere dopo cena, con un libro e una canzone accanto a un camino o attorno ad un tavolo, sedute su un tappeto in armoniose condivisioni, nel cerchio di una danza, nel ricordo delle “tende rosse” e della saggezza delle antiche madri. Sono stati ritrovati i canti e le leggende delle donne sciamane, i rituali delle dee, il significato occulto della Luna e la sacralità del fuoco di Vesta, il mito delle “donne che corrono coi lupi”. Si sono riscoperte le Acque-Madri, i luoghi di culto a Maria, il Vangelo di Maddalena, la natura della saggezza nella Sofia, e molto, molto altro.

Ma tutto questo è avvenuto fuori dal fragore del mondo esterno. E’ avvenuto nella mitezza e nella dolcezza. Esternamente non ha frenato l’irrompere della tecnica, la corsa alla competizione e al potere. La saggezza primordiale del femminile ha protetto i figli fino a dove è stato possibile, all’interno delle famiglie e a volte nelle scuole quando un’educatrice sentiva vibrare in sé l’anima di un bambino. Quello che è stato fatto si è svolto sempre all’interno del piccolo focolare domestico o nella condivisione pratica dei compiti quando la coscienza era abbastanza desta per comprenderne il valore.

Nel mondo di coloro che sono al potere, però, le donne hanno gridato come gli uomini. La guida della società dovrà avvenire in un altro modo. Ciò che si è svolto nelle cerchie private di donne o all’interno delle famiglie, dovrà ora uscire. Non ci sarà futuro senza fratellanza, senza condivisione, senza partecipazione, senza unione. Non ci sarà futuro senza una mano che si dona a un’altra mano e che fa sorgere dalle macerie la bellezza e la fecondità dei propri segreti…..

Cari Ragazzi, non lasciatevi strappare la volontà.

Una lettera ai giovani ispirata ai principi della Scienza dello Spirito di Rudolf Steiner.

Un libro che parla ai giovani da una nuova prospettiva, riconoscendo il valore di quanto hanno da dire e da offrire al mondo e di quanto questo mondo li abbia traditi nella più intima natura dell’anima.

Una lettera di speranza e di coraggio per un cambiamento che è estremamente urgente.

Cari ragazzi….. coraggio,  guardatevi! Lo sguardo deve volgersi all’interno se volete capire chi siete; se volete ricordare la vostra origine; se volete conquistare il trono che già vi appartiene; se volete collaborare con il destino anziché subirlo; se volete che il viaggio in questa Terra sia ricco d’incontri, di esperienze, di conoscenza e amore. Ricordate la vostra origine. Siete venuti a portare un messaggio nuovo. Da tempo vi stavamo aspettando. Dovete superare tutti gli inganni in cui vi abbiamo fatto inciampare…..

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San Michele, la festa degli uomini liberi

Rudolf Steiner credeva profonda­mente nell’importanza di creare una festa per Michele, per questa Maestà dei mondi spirituali, che oggi è la guida di tutti coloro che con coraggio ed entusiasmo si ac­cingono a trasformare il male in bene.
Il 29 settembre dovrebbe diventare un giorno celebrativo di particolare intensità spirituale, qualora si rico­noscesse nell’Essere di Michele Colui che opera a fianco del Cristo per condurre l’uomo verso la sua autentica meta: la libertà e l’amore.
La ricorrenza di San Michele si colloca nei giorni del primo au­tunno, quando la natura comincia a chiudersi e le forze cosmiche si ri­tirano nel cuore della Terra; quando la nostra anima, allo stesso modo, si rivolge verso se stessa, nel calore della rinnovata intimità. L’azione di Michele in prepara­zione al periodo autunnale inizia ancora ad agosto, con la caduta delle meteoriti, il cui ferro forma la sua spada cosmica. Essa discende dalle altezze della Via Lattea fino alla Terra e porta all’uomo le forze per stare nell’interiorità, per non scivolare nell’illusione dei sensi fisici, nell’illusione della materia, ma per trovare dentro di sé le vie di cono­scenza ed autoconoscenza. Tutti riconosciamo nell’Arcangelo Michele (ora passato al livello su­periore di Archai, o Spirito del Tempo) colui che lotta contro il drago, contro le forze del male che sempre ci tentano e alle quali Mi­chele si oppone con la sua spada che tiene il drago immobile in basso. Michele non lo uccide, ma arresta il suo movimento affinché non si alzi al livello del cuore.
Il cuore è la sede dell’amore, ma è anche il luogo che Michele custo­disce quale dimora di un nuovo pensare, di un pensare puro, libero, elevato, un pensiero che si apre ol­tre l’intellettualismo e la raziona­lità.
La spada di Michele non è simbolo di morte, ma di protezione dal male e anche di elevazione. Egli infatti indica con essa, levandola verso il cielo, la vera natura superiore dell’uomo.
Altri suoi simboli sono la Bilancia, che indica il raggiungimento dell’equilibrio, ma anche la possi­bilità di “pesare” il bene fatto; e la Piuma, con la quale egli pesa l’anima, perché soltanto se l’anima è leggera (pura) come una piuma può passare la Porta del Sole (Pa­radiso).
Oggi è quanto mai necessario avvi­cinarci al mistero che circonda questa sublime figura, così vicina al Cristo (egli è anche chiamato “Il Volto del Cristo” e “Guardiano della Porta del Sole”, ed il Sole è la dimora del Cristo e del nostro Io Superiore) e contemporaneamente così vicina alla Terra e ad ogni uomo che con buona volontà e retto pensare accoglie il suo im­pulso.
E’ necessario, perché Michele è in questo tempo il Reggente Celeste della nostra Terra. Gli arcangeli si susseguono nella reggenza ogni 350 anni, ed ora siamo nell’era di Michele, che iniziò nel 1879 e che durerà fino al 2250 circa. Michele successe a Gabriele, il cui impulso era la protezione della maternità e dei legami di sangue. Michele porta invece un impulso del tutto nuovo. Egli invita alla fratellanza tra i popoli al di là del sangue e delle razze, invita al coraggio (core-agire = azione del cuore), in­vita a sviluppare la conoscenza spi­rituale, l’esercizio del pensiero che si eleva sui pensieri “pensati” e at­tinge direttamente dal mondo delle Idee Universali. La lotta che egli svolge con il drago è soprattutto lotta tesa a preservare l’intelligenza-saggezza dal suo de­teriorarsi nel materialismo. Tale intelligenza, che fin dai primordi fu custodita da Michele nei Mondi Superiori, è ora disponibile all’uomo sulla Terra, e pertanto può essere facilmente “rubata” dai Poteri Oscuri che operano nelle no­stre istituzioni, e che la usano in modo totalmente materialistico. Di tale intelligenza sono colme le scuole e le università, volte ad ot­tenere come risultato lo sviluppo di un pensare nozionistico e tecnici­stico, un pensare freddo, privo di sostanza vivente, un pensare che muore in se stesso.
Alle anime dei bambini e dei gio­vani d’oggi, assetati di conoscenza e di verità, viene offerto un pen­siero morto che sviluppa altri pen­sieri morti e spegne la coscienza, fino a giustificare e propugnare qualsiasi forma di negazione di vita (tecnologia distruttiva, manipola­zioni genetiche in campo sanitario ed alimentare, clonazioni, speri­mentazioni su animali e feti umani, vaccinazioni di massa…) In questo mondo di tenebre, di intelligenti pensieri resi morti dal drago (Arimane-Satana), Michele si leva come Speranza, come Forza, come purissima Luce.
Egli, “il fiammeggiante principe del pensiero”, guarda al nostro pensare e al nostro agire volonte­roso in conformità al libero pensare e all’impulso del cuore. Egli acco­glie ogni nostra azione svolta in li­bertà e protegge tutti coloro che sono in grado di pensare da sé, che sanno riunirsi in gruppi o comunità per affinità d’anima e di ideali mo­rali sgorganti liberamente dalle forze dell’individualità cosciente ed autocosciente.
Michele è dunque oggi vicino alla Terra e all’uomo. Egli guarda con particolare attenzione al lavoro de­gli antroposofi, in quanto l’Antro-posofia è proprio il dono che Michele ha fatto all’umanità, attraverso il suo servitore più grande: Rudolf Steiner.
L’Antroposofia (anthropos= uomo; sophia=saggezza; saggezza del-l’uomo) è la scuola di Michele sulla Terra e compenetrarsi di tale impulso di conoscenza significa già essere suoi discepoli. Tuttavia, anche se non si è antroposofi, è pur vero che ci siamo tutti “incarnati” in questa era micheliana; un’era in cui è anche presente il Cristo sul piano eterico adiacente alla Terra, un’era in cui Maria-Sofia attra­versa il suo settimo anno cosmico, un anno (che corrisponde ad un se­colo in termini terreni) di compi­mento.
E’ davvero un periodo speciale e probabilmente unico quello che stiamo vivendo, dove le forze di Luce non sono mai state così alte, ma dove, in contrapposizione, si muovono altrettante forze di tene­bra. E’ necessario non sprecare un’opportunità così grande, un Bene che arriva dai Mondi Supe­riori ad ogni anima che si apre fi­duciosamente e coraggiosamente alla Conoscenza, quella Cono­scenza che oggi è solo all’inizio del suo operare e che sarà il nutri­mento di ciò che deve accadere in futuro.
Per questo oggi è importante una festa per Michele. Essa significa una festa per la Libertà, per la Ve­rità, per la Saggezza che vive nel cuore. E più che mai risuonano con forza per tutti noi le parole che Rudolf Steiner diede nel suo ultimo discorso, proprio il 29 settembre:

… “E voi, figli della conoscenza spirituale,

accogliete il saggio cenno di Michele,

accogliete la parola d’amore del cosmico volere creatore

nelle mete supreme dell’anima vostra”.

Piccole gocce dall’immenso mare della SCIENZA dello SPIRITO

 “L’antroposofia è una via della conoscenza che vorrebbe condurre l’elemento spirituale che è nell’uomo all’elemento spirituale che è nell’universo”
R. Steiner

 

Anthropos significa uomo e sophia significa sapienza, quindi l’antroposofia si occupa della conoscenza dell’uomo. Poiché la conoscenza dell’uomo è data dallo Spirito, l’antroposofia viene chiamata anche Scienza dello Spirito.
Viene chiamata Scienza perché tutte le indicazioni date da Rudolf Steiner sui Mondi Spirituali e sull’agire dello Spirito seguono un processo intuitivo di pensiero che avviene in modo estremamente logico e consequenziale, dove non ci sono spazi vuoti o contraddizioni, ma tutto procede secondo un preciso ordine, il quale non può che risultare “buono”, “bello”, “vero” a coloro che sono animati da un autentico spirito di ricerca e di verità. Continua a leggere “Piccole gocce dall’immenso mare della SCIENZA dello SPIRITO”

I miei libri

La passione che mi accompagna da sempre è la scrittura, e non appena ho avuto abbastanza forza e maturità per diffondere ciò che la mia esperienza, congiuntamente alla Scienza dello Spirito, mi avevano dato, ho iniziato a pubblicare dei libri, sugli argomenti che la vita o il destino mi hanno portato ad approfondire, gli stessi che ora desidero condividere qui.
I temi trattati possono sembrare apparentemente scollegati tra loro, dal momento che uno riguarda la salute, un altro la natura femminile, e un terzo il mondo animale… ma ciò che lega tra loro degli ambiti così diversi è il nucleo centrale che possiamo chiamare Io o Sé Superiore, o Coscienza, o Spirito, e che come tale si manifesta in maniera diversificata in tutto ciò che esiste.
Nella malattia è la Coscienza a trovarsi in disarmonia con le varie parti dell’essere; nel mondo femminile, ossia nella natura dell’anima, c’è la forza per salire verso la Coscienza, e nel segreto che nasconde il mondo animale vi è la missione per l’evoluzione della Coscienza.