NATALE 2020

In questi giorni in cui la Pace scende sulla Terra e il cuore degli uomini tende a farsi più buono, è però difficile ritrovare l’intimità che ogni anno abbiamo vissuto in questo tempo sacro.

Ci lasciamo alle spalle un anno pesante, dove i sentimenti più inquietanti hanno trovato espressione. Tutti abbiamo sofferto, chi per paura, chi per malattia, chi per solitudine, chi per collera, chi per impotenza o sdegno o umiliazione, o per molto altro ancora.

Abbiamo subìto e stiamo ancora subendo un violento oltraggio alla libertà e alla dignità, ed ora le ultime restrizioni che non ci consentono di unirci liberamente alle persone amate, possono aumentare il sentimento di ribellione e turbare ulteriormente la nostra anima e il suo diritto alla Pace del Natale.

Il tenerci lontani gli uni dagli altri ha un suo fine “antievolutivo”, che è quello d’impedire agli Esseri spirituali che scendono generosi in questi giorni tra Natale e l’Epifania, di trovare il Calice dell’Anima pronto ad accoglierli. Il Calice dell’Anima si forma attraverso le anime degli uomini che si uniscono con sentimenti d’affetto e di amicizia e creano così una coesione e una forza attraverso cui fluisce lo Spirito. Lo stare divisi indebolisce questo contatto tra l’uomo e il divino.

Che fare?

Dai Mondi Superiori stanno scendendo impulsi nuovi, dal cosmo la grande Stella della Natività ci esorta ad osservare i Cieli. Il sole della scorsa primavera e di questo autunno ci ha regalato giornate straordinariamente limpide, come da molti anni non accadeva. E quando i Cieli sono così chiari, è segno che la Coscienza umana sta crescendo.

Proviamo a volgere lo sguardo al Cielo in questi giorni e in queste notti, e dimenticare per un po’ il frastuono oscuro di ciò che sta accadendo sulla Terra. Ci vogliono rubare l’amore che nasce dall’essere uniti, la pace che fluisce da un cuore all’altro, la gioia dell’accogliere insieme l’elemento di bontà spirituale che ci viene incontro dall’Alto.

Non possiamo arrenderci e rinchiuderci nella tristezza e nella solitudine. L’insegnamento implicito in questa prova è probabilmente quello di elevare la nostra capacità di amare, è quello di sperimentare l’amore che vive al di là del contatto fisico e dello stare insieme, è quello di unire le nostre anime al di sopra dello spazio fisico in modo che s’incontrino nello spazio eterico, così che la Luce dello Spirito possa trovare un Calice ancora più puro nel quale scendere.

Ogni prova che viviamo sulla Terra ha un suo riflesso nei Cieli. Proviamo a pensare che questa privazione, architettata da menti prigioniere dei Poteri Oscuri, si trasformi in una grande opera alchemica di un amore superiore, dell’amore incondizionato, quello che ama senza toccare, senza vedere, senza sapere chi è l’oggetto d’amore; quell’amore che si offre e basta e che vive soltanto della gioia di offrirsi.

Forse è questo ciò che la Vita ci chiede in questo insolito Natale: che i cuori si uniscano al di là dei confini delle case e le anime s’incontrino sui piani più sottili dello Spirito, che si formino sentimenti più elevati, pensieri più profondi, azioni più determinate verso il Bene.

Facciamo della “prigionia” una libertà interiore, e degli affetti negati uno slancio verso il più puro amore.

Con fede, speranza e amore vi abbraccio tutti e vi auguro una dolce rinascita che illumini e fruttifichi in tutto l’anno che verrà.

Loretta

Incontrare i defunti

“Dobbiamo avere chiaro che i fili spirituali intessuti tra le anime dei defunti e noi stessi non vengono spezzati dalla morte, continuano ad esistere, divengono anzi molto più profondi dopo la morte di quanto non lo fossero qui. Quanto ho detto va accolto come una verità solenne, colma di significato”

Rudolf Steiner, “Il mistero del doppio”, O.O. 178

Il 1° di novembre, ricorrenza di Ognissanti, è un giorno colmo di significati simbolici, provenienti da antiche culture e ritualità dell’emisfero settentrionale.

Nella tradizione celtica questo era il giorno in cui aveva inizio “la Stagione Oscura”, la quale durava fino al 1° di maggio, giorno che apriva “la Stagione Chiara”.
Può essere valida anche oggi questa divisione dell’anno in due parti: la stagione dell’Ombra e la stagione della Luce.
Nei sei mesi di oscurità, che iniziano con il 1° di novembre, si apre il contatto con tutto ciò che è segreto, con l’inconscio, con i misteri della natura e con i misteri dell’anima umana. Questo giorno è “fuori dal tempo”, in esso si assottiglia il confine che divide il mondo dei vivi dal mondo dei morti, oppure, più ampiamente, il mondo della materia dal mondo dello spirito.
Situata nel cuore dell’autunno, questa festa ci ricorda che dentro la morte è contenuta la vita: la natura muore per rinascere a primavera, e l’essere umano muore a se stesso per rinascere nella propria interiorità.
Gli ultimi giorni di ottobre e i primi di novembre sono colmi di questo aspetto di morte-rinascita, della grande trasformazione interiore che ci avvicina al “Santuario dell’Essere” e che troverà la sua massima espressione nel Natale.
Questo tempo di accettazione della grande morte della natura porta a scoprire nell’interiorità dell’anima e nel tepore delle case, l’intimità con se stessi, con la propria Luce divina. Ed è tramite questa Luce che possiamo unirci alle anime di coloro che ci hanno lasciato.
Il “confine tra i mondi” è più sottile, e le anime dei nostri cari possono comunicare con le nostre e noi con loro. E’ il momento giusto per rivolgere loro preghiere, per meditare su quanto ci hanno donato in vita, e per “leggere” a loro.
Questa lettura ai defunti, è quanto Rudolf Steiner invita a fare per aiutare i nostri cari nel loro viaggio ultraterreno.
E’ importante procurarsi dei testi della Scienza dello Spirito che parlano della vita dopo la morte e, immaginando il defunto davanti a noi, leggergli a voce alta cosa accade nei mondi spirituali. Possono essere utili anche alcuni passi dell’Apocalisse relativi alla Gerusalemme Celeste o il Prologo del Vangelo di Giovanni.

“Quando facciamo la lettura a un defunto, se egli ci sente gli facciamo un favore. Se non ci sente, prima di tutto facciamo il nostro dovere e lo porteremo forse ad ascoltarci, ma in ogni modo, ci conquistiamo quantomeno qualcosa, visto che ci riempiamo di pensieri e idee che possono diventare un nutrimento per il defunto… In ogni caso, nulla va perduto. Ma la pratica ha dimostrato che, effettivamente, la presa di coscienza di quello che viene letto è straordinariamente diffusa tra i defunti, e che un enorme servizio può essere fatto a coloro per cui leggiamo contenuti di saggezza spirituale.”  R.  Steiner, O.O. 140

Una semplice meditazione per incontrare un defunto è la seguente:

  • Si pensa intensamente un momento particolarmente significativo vissuto con la persona cara;
  •  ci si immagina la situazione in tutti i dettagli;
  • quando tali ricordi sono diventati del tutto vivi e nitidi, si cerca di smorzare i pensieri e si lascia vivere i sentimenti che si sono risvegliati nell’anima;
  • si offrono alla persona amata tali sentimenti viventi;
  •  si può porre, a questo punto, una domanda;
  •  si attende poi la risposta con tutta calma.

In questo modo si stabilisce un colloquio.

I momenti migliori per contattare i defunti sono il momento dell’addormentamento e il momento del risveglio. Prima di addormentarsi è bene porre la domanda e al risveglio è probabile arrivi la risposta. E’ necessario avere fiducia, calma, concentrazione e distacco dalle cose quotidiane. Con la pratica si diventa sempre più sensibili e ricettivi a quanto i defunti hanno da comunicare. Spesso le sensazioni e i pensieri con i quali ci svegliamo, prima che le normali attività prendano il sopravvento, ci sono portati dai nostri cari scomparsi.
E’ importante credere che possiamo darci un aiuto reciproco.
Se cominciamo a prendere confidenza con tutto ciò che la morte rappresenta, con tutta la bellezza che è racchiusa nel processo evolutivo che attraverso la morte ci porta a forme di vita sempre rinnovate, se parliamo ai nostri defunti come se fossero ancora viventi (perché lo sono), la ricorrenza del 1° novembre non sarà una semplice visita al cimitero, ma un momento di dolce abbandono alla propria e all’altrui anima, nella certezza che tra Terra e Cielo esiste solo un velo sottilissimo, e che tutti siamo parte di un’unica Vita.

Arresto 2020 (seconda parte)

L’anima umana e la scissione tra Terra, Luna e Sole.

Un’analisi scientifico-spirituale

  .…. Le mete ultime sono la Libertà e l’Amore. I loro semi sono deposti dentro ogni anima. Ci è stata data una grande occasione, e se l’Anima Umana vuole riconoscerla trarrà da dentro di sé il tesoro di cui è formata (dalla fine prima parte).

 

In che modo l’anima può estrarre da sé il suo tesoro?

L’anima matura attraverso le esperienze umane, ma anche attraverso le esperienze divine, matura in relazione agli esseri viventi visibili e a quelli non visibili, matura nel suo costante intessersi con le forze planetarie.

Nell’anomala primavera che tutti abbiamo vissuto e in cui l’anima sembrò toccare gli abissi di se stessa, cosa accadde all’anima della Terra, della Luna e del Sole?

I grandi corpi cosmici sono stati indifferenti al nostro travaglio?

Nei raggi della Luce vivono infiniti esseri spirituali che fecondano piante, animali ed esseri umani. Cos’è successo nello spezzarsi di questo equilibrio?

E’ assai difficile poter penetrarne i segreti, poter comprendere cos’è veramente accaduto e cosa ancora sta accadendo. Si continua a parlare di virus, di malattia, di economia, di disagio sociale. Tutti stiamo vivendo una certa sofferenza.

Nella chiusura di primavera, dove le mascherine, la prigionia, l’arresto della vita sociale, la violenza tacita alla verità umana più intima, raccontavano di una crudele innaturalezza del vivere, forse era però anche necessario chiedersi che rapporto si stava formando tra le profondità spirituali dell’anima umana, e quelle dell’anima della Terra, della Luna e del Sole.

Anche per me fu impossibile continuare a lavorare, ma dalle telefonate che mi arrivavano come richieste d’aiuto, fu chiaro subito che l’anima umana stava subendo una sorta di stritolamento, dal quale usciva qualcosa di nuovo, di mai espresso, qualcosa che fino ad allora era stato solo intravisto tra fitte nebbie.

Per quel poco che era consentito uscire, cercavo di osservare la natura, il cielo e il sole. Lo spazio tra la Terra e il Sole, colmo di luce e di un’atmosfera più trasparente del solito, appariva alla percezione interiore come oscurato, l’aria primaverile, anche se si muoveva, era come immobile, un mondo surreale si frapponeva tra i raggi del Sole e la superficie della Terra, la luce sembrava allucinata, lo spazio incatenato.

La mancanza di esseri umani, il vuoto e il silenzio facevano da cornice a una vita chiusa nel cemento, avvolta in una densa nube di paura, che oscurava un cielo che da decenni non era così limpido.

Non c’era soltanto una solitudine umana, c’era una solitudine cosmica, la solitudine della Terra e del Sole, della Luna e perfino delle Stelle.

Cosa significava per la vita del cosmo il fatto che miliardi di persone fossero chiusi in casa?

Cosa significava per la Terra l’assenza delle voci umane, cioè dell’espressione più divina dell’uomo?

Cosa comportava l’assenza del movimento e il tamburellare dei passi sulla superficie del pianeta, passi che gli sono carezze e nutrimento?

Che cosa significava per il Sole, ma anche per la Luna e gli altri Pianeti, la mancanza di ciò che è sempre stato il frutto dell’essenza terrestre – l’Uomo e le sue Azioni – e quindi la vera ragione d‘esistere della Terra in quanto corpo planetario, il bloccarsi della sua missione spirituale?

Che cosa significava che all’improvviso fosse stata tolta al Sole la possibilità di offrire la sua Luce alla preziosissima ghiandola posta sulla sommità del nostro capo e il suo amore al nostro cuore?

Che ne era degli Esseri Elementari, ossia degli Spiriti della Natura e della loro gioia per cui si prodigano a donare vita? Loro gioiscono dell’unione tra i regni diversi tra loro: accorrono quando l’acqua lambisce la roccia (unione di minerale e vegetale), quando la farfalla si posa sul fiore (unione di vegetale e animale), quando l’uomo accarezza un animale (unione di animale e uomo), quando gli angeli si avvicinano agli uomini (unione di uomo e divinità)…. Gioiscono nell’intrecciare gli Esseri tra loro. Ed ora potevano forse essere felici? Nel momento del loro massimo donarsi, in primavera, il regno umano s’era dissociato dagli altri tre regni. Avevamo messo in arresto pure loro.

Noi ignoriamo quanto andiamo debitori agli Spiriti della Natura nel nostro vivere e nel nostro gioire. Ignoriamo quanto essi intreccino le nostre qualità interiori alla metereologia e ai ritmi del giorno e della notte, dell’inverno e dell’estate; ignoriamo quanto essi regolino il corso di stelle  e pianeti.

Tutti siamo Uno.

Dalla Scienza dello Spirito apprendiamo che all’inizio dell’evoluzione terrestre, Sole, Luna e Terra formavano un unico grande Essere, un unico corpo planetario, e dopo la loro separazione la loro “sostanza” rimase tuttavia in comunione. Ancora oggi, Terra, Luna e Sole viaggiano nel cosmo dialogando tra loro, in un percorso amorevole e perfetto.

Corpo (Terra), Anima (Luna), Spirito (Sole), sono una triade inscindibile nel cosmo e nell’essere umano. La loro unione vive nell’uomo, così come l’uomo vive in loro. Se queste tre parti si dissociano nell’uomo, anche l’universo ne soffre, e se questi tre corpi celesti non fossero in comunione tra loro, l’uomo morirebbe o impazzirebbe. Siamo impastati di Terra, Luna e Sole; e loro, la Terra, la Luna e il Sole provvedono alla nostra vita con  eterna saggezza e purissimo amore.

La Trinità cosmica vive fin dal Principio nella Trinità dell’uomo.

Ma ora che cosa stava accadendo, ora che per la prima volta non era consentito alla Terra, alla Luna e al Sole di porgere i loro doni all’uomo?

Certo, Sole e Luna avevano assistito a molte orribili cose accadere alla nostra Terra: esplosioni nucleari, catastrofi, disastri ambientali, morti in massa di esseri umani, animali e vegetali. Non era certo la prima volta che i due grandi Luminari dovevano assistere e forse consolare le ferite della loro sorella Terra. Ma un evento così mondiale, un evento che coinvolgeva tutto il pianeta non era mai accaduto, un silenzio così grande da ferire la sonorità delle Sfere, una perdita così grande del movimento umano, delle azioni umane, della Volontà umana, non s’era mai verificato prima.

Ciò che fa evolvere la Terra è l’insieme degli Atti di Volontà degli esseri umani. E la Volontà ora era bloccata e con essa l’impulso evolutivo aveva subito un arresto.

Al grande corpo di madre Terra, che offriva tutto il suo nutrimento agli esseri umani, mancavano le carezze dei passi che scolpivano sul suo corpo il segno del divenire.

Al Sole mancava il ritorno della Luce donata al cuore umano in forma d’amore, e alla ghiandola pineale in forma di saggezza.

Alla Luna mancava il tenue bagliore latteo che le tornava in forma poetica dall’anima dei bambini, delle madri e degli artisti.

La visione allucinata della vita in quei giorni di prigionia, la percezione della scissione tra i tre Corpi Celesti, divenne manifesta fin dai primi momenti della chiusura, nelle personalità più fragili.

Fu l’esplodere della schizofrenia ciò che rispecchiò per prima la scissione cosmica, assieme al suo analogo somatico, il cancro. E l’intensificarsi dei problemi al cuore parlavano del distacco dal Sole, mentre la sofferenza psichica raccontava l’allontanamento dalla Luna.

Non fu colpa soltanto della paura del virus, come spesso si dice, accadde troppo presto e con troppa irruenza. Non fu colpa delle difficoltà economiche, erano ancora lontani i loro effetti, non fu la rabbia per l’isolamento, né il nervosismo della convivenza forzata. La dissociazione interna esplose fin dal primo momento e così tante altre forme di disagio dell’anima.

Quando mi fu possibile chiedere alle persone che avevano attraversato quegli stati schizofrenici, che cosa avessero provato, dissero: era tutto buio, era tutto fermo, era tutto spettrale, mi si è fermato il pensiero, era come morire.

Era come morire.

Ogni essere umano è popolato da un gran numero di Esseri Elementari, custodi del suo pensare-sentire-volere, e delle sue forze vitali. Ed è guidato da Esseri Spirituali, ossia da Angeli e da Anime Guida. Tali Esseri congiungono gli uomini gli uni agli altri; gli uomini e gli animali e le piante e le pietre; gli uomini e i cambiamenti nelle nubi e nel vento; gli uomini e la Terra e la Luna e il Sole e le Stelle.

Da quando esiste l’uomo, l’essere più prezioso del nostro pianeta e dell’intero sistema solare, il Sole e la Luna lo accompagnano nel processo evolutivo. Quando essi erano ancora uniti, l’uomo era pure unito a loro in una fusione che non gli consentiva un’individualità e quindi una soggettiva vita interiore. La vita interiore dell’uomo cominciò ad esistere quando si separarono la Luna e il Sole ed essi cominciarono ad illuminare la Terra dal di fuori. Senza di loro l’uomo oggi non avrebbe alcuna vita psichica e spirituale. Ora tale vita interiore era compromessa, si stava creando una scissione tra Corpo, Anima e Spirito, e all’interno dell’Anima una scissione tra Pensare, Sentire e Volere.

Non so se fu prima la schizofrenia dell’uomo a creare il suo specchio nel cosmo, o se fu quella del cosmo a rispecchiarsi nell’uomo, o tutte e due le cose insieme, dal momento che siamo fatti della stessa sostanza, ma questo realmente accadde. Forse per questo il Sole brillò così limpido e senza pioggia in questa anomala primavera, rinverdendo prati e boschi come mai prima, così a lungo invitò l’uomo a uscire e ricevere il suo amore. Ma l’uomo non accolse l’invito e lo scollegamento tra i corpi celesti e le parti costitutive dell’uomo si verificò con tutto il suo dolore. L’anima sperimentò lo spettro di se stessa.

Gli Esseri Divini che guidano il viaggio celeste di Terra, Luna e Sole, hanno una forza che certo non teme il rinnovarsi nel loro Compito e nelle loro Mete, ma all’umanità nel suo insieme cosa sta accadendo?

Ormai il processo è iniziato ed è inarrestabile. Il cosmo sta vivendo un travaglio, l’anima umana lo stesso. Deve nascere un uomo nuovo. Il dolore è profondo, anche se non sempre consapevole. Ma ogni dissociazione psichica, o fisica, o cosmica, contiene in sé un progetto spirituale: divide e separa per unire su un piano superiore.

La scissione può creare una sofferenza troppo grande per le anime deboli, le quali si stanno ora rifugiando in tutto ciò che possiamo definire “malattia” fisica o psichica. Il cattivo virus non è che un frammento pallidissimo rispetto all’enorme disagio dell’anima.

I “tiepidi” invece traballano, tra forme regressive che li vedono tornare infantili, e repentini sbalzi d’umore che destabilizzano i loro cari oltre che loro stessi e sfociano in un senso di depersonalizzazione.

I più forti invece resistono, pur nella sofferenza sacrificale che il cambiamento e l’elevazione della Coscienza richiede. Probabilmente ne usciranno ancor più interiormente “integrati”, in grado di accogliere con sempre maggiore consapevolezza la natura morale della vita, la comprensione per l’anima altrui, lo slancio fluido del sentimento altruistico, l’amore realizzato attraverso azioni libere…

Pur nell’arresto, pur nella privazione di libertà eravamo ugualmente liberi, se lo volevamo, di guardarci dentro e sondare ciò che nell’anima è ancora oscuro. Nella libertà si gioca il destino dell’anima umana. Laddove essa è illuminata dalla Coscienza ci sarà l’inizio di una nuova libertà, fondata sull’attenzione alla libertà dell’altro; e di nuovi processi di salute che scaturiranno direttamente dall’integrità della forza interiore. Laddove non è matura la Coscienza ci sarà il processo inverso di malattia, egoismo, morte. Siamo davanti a una svolta fondamentale.

Se davanti agli arresti, alla finta pandemia, alle mascherine, al distanziamento, all’offesa alla libertà, al tentativo di distruggere con la tecnologia la nostra umanità, si può provare collera e tristezza, davanti alla prova spirituale non si può che dire umilmente di “Sì”.

E’ tutto perfetto. Siamo tanto amati. L’anima umana sta salendo verso la sua perfezione. Le servono il coraggio, la fiducia e l’accettazione.

La prova vissuta dalla Terra, dalla Luna e dal Sole in relazione al Corpo umano (Terra), all’Anima umana (Luna) e allo Spirito umano (Sole), rende ora i tre corpi cosmici più solidali con la sofferenza dell’uomo.

Il Cristo, la Sofia e Michele sono le tre guide celesti che oggi operano con  infinito amore nell’anima umana affinchè si faccia sposa dello spirito. E tutti e tre sono legati alla natura solare. Il Cristo è il sublime Essere del Sole, la Sofia è la donna vestita di Sole, Michele è il guardiano della porta del Sole.

Il Cristo è oggi presente sul piano eterico della Terra; Michele è l’Archai reggente il nostro momento storico; la Sofia cosmica sta attraversando ora il suo settimo anno, ossia il compimento della saggezza femminile. Tutto ciò che è Sole, ossia Calore/Luce/Amore, si scioglie generosamente nell’anima di coloro che sono pronti ad accoglierlo. L’Anima si farà sposa dello Spirito, in un’alchimia mistica che ha ricevuto in questo tempo un grande impulso per fecondare l’evoluzione della Terra e dell’Uomo.

Concludo con le parole meditative date da Rudolf Steiner:

 

Nei puri raggi della luce

risplende la divinità del mondo.

Nel puro amore per tutti gli esseri

risplende il divino della mia anima.

Io riposo nella divinità del mondo.

Scoprirò che io stesso sono

in seno alla divinità del mondo.

 

 

E per chi ama le storie aggiungo le immaginarie parole di esortazione di un Essere vivente in un raggio di Sole

 

Sono l’Essere di un raggio di Sole e per la prima volta ho conosciuto la tristezza. Strano sentimento per me che sono solo gioia!

Me l’ha mostrato la Terra, il volto della tristezza, con il suo canto solitario nei giorni in cui l’avete abbandonata.

Voi uomini ignorate quanto noi Esseri del Sole siamo congiunti con gli Esseri della Terra, quelli visibili e quelli invisibili. Tra noi e loro, e tra noi e voi s’intesse un dialogo amichevole e amorevole. Ogni nostro raggio vi abbraccia nella gioia, ogni impulso di vita celeste penetra attraverso noi nel vostro cuore; e il vostro respiro e il battito del vostro cuore sono le dolci risposte al nostro amore.

Il vostro cuore è un piccolo Sole ed esso parla in ogni istante con il nostro grande Sole.

Ma in un giorno d’inizio di questa primavera, quel dialogo si è spezzato.

La Terra, all’improvviso, non avvertì più sulla sua superficie i vostri passi a volte ribelli, a volte giocosi, a volte affrettati, a volte affettuosi; i vostri passi che sono il suo nutrimento, il suo progetto, la sua ragione di esistere.

Il suo cuore si rattristò. Il cuore del grande Sole si preoccupò. Il vostro cuore si fermò. Oh, no, non smise di pulsare, ma si fermò il suo battito spirituale, il battito che noi Esseri del Sole facciamo pulsare.

Eravate tutti chiusi in casa. Un’infinità di creature chiuse in casa! I raggi che noi inviavamo con tanta generosità non potevano penetrare i muri, bagnare i vostri occhi, accarezzare il vostro cuore.

Nei nostri raggi vivono la gioia, la bontà, l’amicizia, il calore. Essi trasportano l’armonia, la vita, la pace, l’amore. Creano unione tra gli uomini e unione tra la Terra, la  Luna e le Stelle.

Noi Esseri del Sole non volevamo arrenderci. Ogni giorno chiedevamo alle nuvole e alla pioggia di attendere, perché il nostro invito fosse più forte, perché poteste uscire dalle vostre case. Ma voi non ci avete ascoltato. A volte ci cercavate attraverso i vetri, ma muto era il vostro cuore, noi non sentivamo più la sua voce. E più i giorni passavano, più esso si raffreddava…

La Paura aveva vinto e colpiva nel freddo con il suo cupo potere.

Un giorno e poi un altro, sempre di più, la vostra rinuncia al nostro dono, creò massima sofferenza al grande Sole e alla vostra Terra e all’incredula Luna. Egli parlava a Madre Terra con lacrime di Luce che raramente arrivavano a qualcuno di voi.

Proprio pochi tra voi vedevano le nostre lacrime di luce, la nostra voce bagnata di amore mancato.

Avete respinto il nostro amore, l’amore senza il quale non potete vivere, senza il quale non potete rendere feconda la Terra.

I giorni sono passati, tristi e silenziosi. Le piante e i fiori crebbero con insolito fervore per invitarvi a guardarli, poiché essi gioiscono del vostro guardare. Gli animali partorirono i loro cuccioli e vennero a chiamarvi, scesero nelle strade, bussarono alle vostre case.

Ma tutto rimase silenzioso, gli spirituali esseri della natura rimasero soli, senza l’uomo, senza di voi; voi, che siete la creatura a noi più cara, a noi più vicina, a noi più simile, la creatura per la quale ha massimo significato il nostro operare.

Anche la Luna, nostra sorella, ascoltava solitaria e remota in un cielo coronato di Stelle stupite, il triste canto della Terra; e i suoi raggi pacati chiedevano alle acque di sciogliere i vostri cuori.

Finalmente in un giorno di tarda primavera, quando il mio grande Sole era ormai esausto di parlare inascoltato ai vostri piccoli soli nascosti, finalmente si udirono i vostri passi accarezzare il suolo di Madre Terra, finalmente le vostre voci si unirono al coro degli uccelli e a quello degli angeli, finalmente il vostro cuore tornò ad accogliere i nostri raggi, finalmente la gioia cominciò a circolare.

Ma era una gioia intimorita.

Avevate smarrito qualcosa. Mancava il ricordo di ciò che vi univa. Temeva il Sole, temeva la Terra, temeva la Luna questa nuova unione. Non era più come prima. C’era una ferita in tutti, c’era una domanda e c’era un silenzio nella domanda.

Come se noi tre, Sole, Luna e Terra con tutte le nostre creature non ci conoscessimo più, come tutto fosse da reinventare, tutto da riseminare, tutto da ravvivare con un nuovo, ancora segreto calore, con nuove ancora mai pronunciate parole…

Io e i miei fratelli attendiamo quest’opera nuova. Ma abbiamo bisogno di voi, che voi ci vediate, che ci conosciate, che ci guidiate in quel luogo della vostra mente dove vive in cristalli di luce un piccolo organo che esulta ad ogni nostro mistero…, che ci lasciate penetrare nei sentieri più segreti della parte più pura del vostro cuore, affinché ve li possiamo svelare… coraggio, coraggio, cominciate…!

 

 

SAN MICHELE, la festa degli uomini liberi

Rudolf Steiner credeva profonda­mente nell’importanza di creare una festa per Michele, per questa Maestà dei mondi spirituali, che oggi è la guida di tutti coloro che con coraggio ed entusiasmo si ac­cingono a trasformare il male in bene.
Il 29 settembre dovrebbe diventare un giorno celebrativo di particolare intensità spirituale, qualora si rico­noscesse nell’Essere di Michele Colui che opera a fianco del Cristo per condurre l’uomo verso la sua autentica meta: la libertà e l’amore. Continua a leggere “SAN MICHELE, la festa degli uomini liberi”

Arresto 2020

Come sta cambiando l’Anima Umana?

Un’analisi scientifico-spirituale (prima parte)

Premessa:

Ci sono cinque parole estremamente usate e inflazionate nel loro significato, in questo strano periodo, unico nella storia, cinque parole che formano egregore cariche di oscurità e di pesantezza nella vibrazione musicale della lingua, e che fatico sempre di più a pronunciare. Esse sono:

  • Lockdown”, inglesismo di moda che toglie dignità al nostro dolce idioma e il cui significato di “confinamento” esprime in modo tragico cosa si nasconde dietro il tanto acclamato “restate a casa”;
  • Quarantena”, ma la vera quarantena con il suo riferimento alla Quaresima e al numero 40, ossia il numero del tempo necessario ad una trasformazione, è stata prolungata in ottantena o centena, pertanto risulta essere un eufemismo del tutto scorretto;
  • Coronavirus”, non dice nulla sull’identità di questa malattia, perché tante sono le forme di coronavirus ed inoltre reca un pesante oltraggio alla sacralità del termine Corona;
  • Pandemia”, forse tra tutte è la più ingannevole perché i numeri dei contagiati e dei deceduti sono troppo bassi per giustificarne il nome;
  • Covid 19”, è diventata una sigla usata in tutto il mondo e questo gli ha dato una “sostanza” satura di una immotivata, quanto esagerata paura.

Pertanto, in queste righe userò le parole “arresto” o “chiusura”, perché sono meno inflazionate e forse più veritiere di quelle in uso comune.

Dunque, a che cosa ci hanno condotto l’arresto in questa primavera 2020? Che significato ha avuto e ha tuttora per noi tutti questo evento, mai verificatosi prima d’ora?

Personalmente ho sofferto di quel periodo l’attacco violento alla libertà e dignità umana, quella libertà che è insita nell’essere umano e che è sinonimo di amore. Sentivo un oltraggio al sangue versato dai nostri padri per avercela custodita, un oltraggio al linguaggio più intimo del cuore, un oltraggio all’anima dei bambini e degli adolescenti; un oltraggio al sacrificio compiutosi sul Golgota duemila anni fa e ora irraggiante su tutto il pianeta. Sentivo un tradimento profondo a tutto ciò che è Verità.

Credo che tutti abbiamo dovuto confrontarci con delle paure. I più fragili con la paura della malattia e della morte; i più consapevoli con il timore di ciò che gli Spiriti delle Tenebre stavano tessendo per un destino disumanizzante; ed in mezzo gli increduli, che non riuscivano a capire il perché e oscillavano tra impotenza e collera. Tra questi ultimi possiamo includere anche i bambini e i giovani.

L’atmosfera satura della paura della morte (morte fisica per i più materialisti e morte interiore per i più coscienti) si manifestò con straordinaria coerenza fin dal primo giorno, mentre il martellamento catastrofico unidirezionale di tutto il mondo mediatico insufflava angoscia nell’anima.

Miliardi di persone erano chiuse in casa, mentre il sole splendeva come non mai sul verde di primavera.

Gli animali ebbero un’insolita risposta a tutto questo: quelli selvatici erano disorientati, uscivano dalle loro dimore e scendevano verso i paesi quasi a chiamarci; quelli domestici avevano una strana domanda negli occhi, forse anche loro si chiedevano “perché”; gli uccelli sugli alberi vicini alle abitazioni cinguettavano sempre più piano, a volte stavano in silenzio proprio imitando il silenzio umano. Perfino le formiche furono più discrete nell’invadere le case. Tutto aveva il sapore di un silenzio carico di inespresse parole, la sensazione surreale dei giorni vuoti della presenza dell’uomo e degli esseri spirituali che lo avvolgono, rendevano l’atmosfera, se pur lucente e più pulita, un luogo di luce allucinata, che sembrava brillare senza sapere perché.

Il sole era ogni giorno più forte, ma più stanco e più solo. All’interno delle case si consumavano le giornate tra tv, computer e telefonini, nella vacanza forzata di un tempo senza tempo.

Cosa stava succedendo dentro l’anima umana? Cosa maturava nello spezzarsi del ritmo, delle abitudini, nelle relazioni mancate, nell’identità mascherata e soffocata dietro mascherine “salvavita”, nella nudità interiore apparsa all’improvviso, senza il tempo di una sana preparazione?

Come viveva il nostro pianeta il suo rapporto con l’universo, ora che l’uomo, privato del movimento, dell’aria e del sole, entrava meno in relazione con l’etere della Terra?

Ad oggi, settembre 2020, le cose non sono molto cambiate. Anche se si esce, la Paura vibra quasi come sostanza palpabile, l’innaturalezza sta diventando naturale, naturale non vedersi, naturale evitarsi, naturale non parlarsi, naturale non darsi la mano, naturale non fidarsi, naturale giudicarci, naturale stare tanto male per cercare di stare un po’ bene.

Si è detto da subito che questa esperienza ci avrebbe cambiati. Ma in che modo?

Anch’io non ho potuto, nei mesi della chiusura, seguire le persone che stavano facendo un percorso personale con me, tranne che per qualche contatto al telefono, ma era chiaro, fin dai primi momenti, che l’anima umana stava “straripando”. Come una marea montante, tutto ciò che era nel fondo, nei cassetti sigillati delle cantine dell’inconscio, trattenuto negli anni, coperto e messo in sicurezza da modalità convenzionali di atteggiamento e di pensiero, raggiunse la superficie e dilagò nella coscienza. E continua a raggiungere la superficie e dilagare nella coscienza. Ogni giorno aumenta e porta allo scoperto quanto non si è voluto vedere.

In molte persone l’umore cominciò ad oscillare. Nel tempo di cinque minuti si poteva passare dal pianto alla collera, alla paura, alla quiete, e poi di nuovo al pianto. Se oggi l’umore sembra un po’ più stabile è quasi sicuramente perché si è irretito in qualche patologia.

Così, tutte le forme di nevrosi si sono aggravate con le loro componenti di ansia e di panico, sono in aumento le depressioni, gli atti compulsivi, l’ipocondria, le malattie psicosomatiche e anche quelle organiche. Tensioni e litigiosità accompagnano buona parte delle relazioni. Chi stava già male, di un qualsiasi male, sta ora più male; chi stava bene sta ora attraversando una forma d’inquietudine dove soltanto la forza matura del senso di sé può dare la giusta direzione. Nei più deboli sono esplose vere e proprie forme schizofreniche, diversi anche i tentativi di suicidio e i suicidi riusciti. E’ in aumento anche il cancro che è la conversione sul fisico della dissociazione interna; e i problemi cardiovascolari che sono lo specchio della caduta dell’equilibrio ritmico e dell’affettività. La conseguenza è l’aumento della vendita di psicofarmaci e la richiesta di terapie a tutti i livelli, in modo particolare di psicoterapia e sostegno psicologico.

In generale si sta vivendo una complessa angoscia esistenziale, dove domina la domanda più o meno consapevole sul senso della vita.

Una giovane donna mi disse: “Ho la sensazione che sia stato tirato il freno a mano mentre andavo ai  trecento all’ora ed ora sto sbattendo addosso a tutti i muri del passato”.

È vero. Forse si correva troppo per troppe cose inutili. Forse non ci si guardava dentro abbastanza. Ma tirare il freno a mano ai trecento all’ora, provoca gravi o mortali incidenti.

Una regola ben nota in psicoterapia è che non si possono rompere le naturali difese che una persona si è creata fin dall’infanzia per proteggersi da eventi troppo dolorosi e sprofondati nell’inconscio; il processo deve avvenire con molta cautela, sensibilità da parte del terapeuta e tempi adeguati per non rischiare lo choc o la pazzia.

La stessa regola posta in termini scientifico-spirituali parla dell’incontro con il Guardiano, con l’Essere che presiede la Soglia, il quale sorveglia il punto limite oltre il quale non possiamo andare senza prima il necessario superamento delle prove che ne consentono l’accesso.

Ora sembra invece che questa Soglia sia stata superata, senza il consenso del Guardiano, senza il consenso dell’Io autocosciente.

Non è semplice superare questo momento. Per nessuno. Anche coloro che nel forzato riposo hanno recuperato del tempo per sé e per la famiglia, non l’hanno vissuto in modo sereno. Mancavano le forze eteriche (comunemente le chiamiamo “energie”) che collegano le anime le une alle altre. Gli Esseri Elementari che le intessono e gli Esseri Spirituali che le guidano non erano più in contatto tra loro. La sensazione quasi allucinata dei giorni dove il sole brillava su un mondo vuoto era dovuta anche all’assenza di questi Esseri che operano nei corpi sottili umani.

Cosa sta succedendo dunque all’anima umana e in che modo la possiamo accompagnare in questo passaggio? E’ importante tener presente che nella costituzione umana l’Anima è il ponte tra il Corpo e lo Spirito. Tra il Corpo, che è mortale, e lo Spirito, che è immortale, l’Anima crea il ponte che unisce. Essa partecipa delle esperienze fisiche per trasformarle ed elevarle allo Spirito, così come trasferisce gli impulsi spirituali dentro la fisicità. Essa crea il territorio dove si svolge l’evoluzione dell’uomo singolo e dell’umanità intera. Tutte le metamorfosi umane avvengono nel territorio dell’anima e hanno lo scopo di renderla sempre più perfetta, più leggera e luminosa fino a spiritualizzarla totalmente, fino a che diventerà Sé Spirituale. Allora il suo compito sarà finito.

Si può comprendere così perché gli Spiriti delle Tenebre abbiano scomposto la sua missione, ma si può anche pensare che gli Spiriti della Luce con i loro Guardiani della Soglia abbiano permesso questa scossa, questo urto, affinché il processo evolutivo non rallenti o non si arresti.

 

Nella straordinaria forza delle parole della “Meditazione della Pietra di Fondazione” date da Rudolf Steiner quale fondamento dei nuovi misteri cristiani, c’è un appello accorato e profondo all’anima umana e alla sua missione.

L’inizio della prima strofa recita: “Anima dell’uomo, tu vivi nelle membra che attraverso il mondo dello spazio ti portano nel mare dello spirito…”

L’inizio della seconda: “Anima dell’uomo, tu vivi nel pulsare del cuore e dei polmoni che attraverso i ritmi del tempo ti porta a sentire la tua propria anima…”

L’inizio della terza: “Anima dell’uomo, tu vivi nel capo in riposo che da eterni fondamenti ti dischiude i pensieri universali…”

Ora, se proviamo ad approfondire queste possenti parole meditative, donate nel Convegno di Natale del 1923 a un’umanità che si stava preparando al futuro incontro con il Cristo eterico, incontro che è ora quanto mai attuale, vediamo che ciò che ci è stato fatto è stato togliere le indispensabili facoltà di cui l’anima è composta.

Tu vivi nelle membra… È stato tolto il movimento, la libertà delle membra, base della prima e più sacra delle facoltà, la Volontà. Il movimento, che attraverso il mondo dello spazio porta nel mare dello spirito… è stato bloccato e con esso la percezione dello spazio/luce che nutre l’anima di spirito, che la guida nel mare dello spirito.

Tu vivi nel pulsare del cuore e dei polmoni… È stato modificato il ritmo, base del sentimento, centro dell’anima e unione tra volontà a pensiero, mondo del Sentire. Il pulsare che attraverso i ritmi del tempo ti porta a sentire la tua propria anima, è stato alterato, scollegato dai ritmi cosmici di sole e luna, notte e giorno, estate e inverno, attivazione e riposo. Scollegato il ritmo individuale dal ritmo universale, è smarrita la corretta percezione del proprio Sentire.

Tu vivi nel capo in riposo… il cervello può davvero pensare soltanto quando è in riposo, quando “riflette” lo spirito, che da eterni fondamenti ti dischiude i pensieri universali. La terza e più umana delle facoltà, il Pensare, allontanata dal volere e dal sentire, frastornata da notizie mediatiche e dall’uso eccessivo di strumenti tecnologici, non può attingere ai pensieri universali e quindi a quelle idee di natura morale che vengono incontro all’uomo libero dai pensieri meccanicistici e intellettualistici.

Ridotta l’attività delle membra (volere), alterati i ritmi (sentire), oppressa la mente (pensare), l’anima umana si è rattrappita in se stessa ed ora si sta evidenziando in maniera irregolare ciò che doveva svilupparsi con un adeguato e maturo processo di coscienza.

A questo si aggiunge un fatto fondamentale: l’alterazione delle abitudini. Cambiare abitudini a volte ci rinnova e ci rende più plastici, ma il cambiamento dovrebbe essere una scelta, non una coercizione. Le abitudini sono come pilastri interiori, danno sicurezza, creano i confini dell’anima; assieme ai ritmi quotidiani rafforzano il mondo del sentire e il senso di sé.

Questo cambiamento delle abitudini ha provocato disorientamento e ansia soprattutto nelle persone sole, nei bambini, negli ammalati e negli anziani. L’arresto di questa primavera non ha arrestato il virus, bensì il flusso naturale degli elementi che sostengono la vita quotidiana (una chiacchierata con un vicino, una passeggiata, uno sguardo dal balcone ai bambini che andavano a scuola, un tè tra amici.. ).

Si è fermato tutto, ma poiché la vita umana è essenzialmente movimento (tu vivi nelle membra), il movimento si è svolto nell’inconscio, negli anfratti dell’anima.

Cosa accadrà ora? L’arresto non è finito, la sua opera continua nell’interiorità.

È arrivata all’improvviso un’onda che ha scosso il viaggio di una sonnolenta barca (anima) guidata da un timoniere che possiamo chiamare Io. Se esso sa cavalcare l’onda, senza evitarla, ma conoscendola e adattandosi al suo urto, arriverà lontano e sarà ancora più forte. Altrimenti l’onda lo travolgerà,  l’Anima cederà alla bufera, l’Io si smarrirà in essa.

 

Nell’anno 2012 si era parlato molto di un’iniziazione collettiva. Poi sembrò non accadere nulla, tuttavia crebbe la tensione interna, il malessere generale, la ricerca di un senso. Forse abbiamo atteso troppo, forse siamo andati troppo piano. Il mondo spirituale ha avuto fin troppa pazienza. Ora si vedrà e sarà sempre più chiaro, chi ha lavorato con la propria Coscienza nelle zone oscure dell’anima e chi ha lasciato che essa fosse travolta dagli impulsi materialistici ed egoistici dei nostri giorni.

Tutto sta venendo a galla ed è veloce. L’Io cosciente ed autocosciente è il protagonista del risveglio dell’anima. Può accoglierla e fecondarla, o abbandonarla al suo disperato disordine.

Nella quotidiana sofferenza dell’uomo in cui mi trovo ad operare, provo però tanta gratitudine per come da Lassù hanno guidato questi eventi della Terra, per come ci amano, per come ci lasciano liberi di scegliere. Scegliamo la paura del virus, la paura del crollo economico, la paura dell’Altro, la paura di ciò che si agita nelle oscurità del nostro inconscio e dalla quale vogliamo fuggire? O scegliamo la luce della Coscienza che illumina ciò che ancora non conoscevamo di noi stessi, e vediamo l’Altro quale essere prezioso da scoprire ed amare al di là delle mascherine e del distanziamento?

Ci hanno evitato il trauma di una possibile catastrofe nucleare, ma hanno realizzato una feconda catastrofe dell’anima. In maniera silenziosa, e abbastanza improvvisa, è arrivato ciò che da tempo stavano attendendo tutti coloro che soffrivano per la povertà di amore e di elevazione spirituale.

Purtroppo in questo sta pagando anche chi non ha colpa, come appunto sono i bambini, gli anziani, gli ammalati, i più fragili e chi è solo, tuttavia è necessario riconoscere che in ogni momento evolutivo dell’umanità c’è un sacrificio, e che chi ora sta soffrendo per una colpa che forse non ha, sta offrendosi in dono perché l’anima umana nel suo insieme possa avanzare. Nel grande disegno universale tutto questo ha una sua saggezza e un suo equilibrio.

Guardiamo alla missione dell’Uomo e della Terra. Le mete ultime sono la Libertà e l’Amore. I loro semi sono deposti dentro ogni anima. Ci è stata data una grande occasione, e se l’Anima Umana vuole riconoscerla trarrà da dentro di sé il tesoro di cui è formata.

(fine prima parte)

Qual è il senso della malattia? (seconda parte)

Il tradimento dei nostri giorni

Per questa seconda parte devo prendere in considerazione ciò che unisce la mia esperienza personale e professionale a quanto ci viene incontro dalla scienza dello Spirito o Antroposofia. In questo immenso dono portatoci da Rudolf Steiner possiamo trovare la risposta a ciò che cerchiamo, a ciò che non può più essere ignorato, se vogliamo trovare al più presto la via alla liberazione e all’evoluzione.

Pertanto, è necessario che io usi termini quali Evoluzione, Reincarnazione, Forza Cristica. Se qualcuno non riesce ad accogliere in sé queste parole, difficilmente potrà accogliere quanto sto per dire.

Quindi, cosa possiamo fare? Continua a leggere “Qual è il senso della malattia? (seconda parte)”

Qual è il senso della malattia?

Il tradimento dei nostri giorni

(prima parte)

In questo periodo, dove tutti siamo provati da sofferenza interiore, dove sono state scritte e dette un’infinità di cose su questa “pandemia” (il termine non è del tutto corretto, perché per essere tale dovrebbe comportare un numero ben più elevato di mortalità), non ho trovato però, se non in cerchie ristrettissime, qualcuno che parli del senso della malattia e dei suoi nessi profondi con l’anima e con lo spirito.

Il mainstream ne parla in termini assolutamente materialistici cercando cause esclusivamente all’esterno e gli eventuali rimedi sempre all’esterno. Tuttavia, anche le correnti psicologiche e psicosomatiche non si discostano molto da quest’atteggiamento. Ad esempio, si invita le persone a non aver paura, perché la paura indebolisce il Sistema Immunitario, quindi lo si rende più attaccabile dal virus e da altre malattie, ma raramente si dice che cos’è il Sistema Immunitario all’interno dell’unità psicosomatica e spirituale dell’uomo e ancor più raramente si invita a scoprire in che modo esso operi per la nostra salute.

Che cos’è dunque il Sistema Immunitario? Possiamo usare delle parole molto semplici per descriverlo: è un insieme di soldati (globuli bianchi) che contrastano con prontezza il nemico. Se questi soldati s’indeboliscono, il nemico (virus, batteri, microrganismi, sostanze tossiche, ecc…) attacca più facilmente e possiamo avere infezioni o altre patologie. Ma può anche accadere che il Sistema Immunitario indebolito e disorientato attacchi se stesso, quindi i soldati anziché sparare al nemico si sparano tra loro e questo è il caso delle malattie autoimmuni; oppure che si addormentino, lasciando che le cellule si disorganizzino come nei tumori e nel cancro.

Questi soldati amici e difensori dell’uomo e della vita vivono nel sangue e il sangue è il riflesso sul piano biologico della nostra Identità, del nostro Io, della nostra Individualità.

Dire di una persona che possiede un Sistema Immunitario forte è la stessa cosa che dire che quella persona ha un senso d’Identità forte. Dire Sistema Immunitario debole significa dire debolezza nel senso di Sé, nella propria Struttura Identificativa, nel proprio Essere.

Qualsiasi tipo di malattia, di disagio o di disarmonia, sia fisica che psichica, coinvolge il Sistema Immunitario. Stress, paura, impotenza, sofferenza, abbandono, lutto, traumi, lo indeboliscono tanto quanto virus e batteri, se non molto di più. A volte lo sfiancano al punto tale che rinuncia alla lotta, (ed è il cancro), oppure lo rendono così confuso che attacca se stesso (malattia autoimmune). Quando quindi si osservano disagi di qualsiasi natura nel corpo, dobbiamo rappresentarci altrettante anomalie nell’Io, anomalie nel senso d’Identità, rinuncia alla domanda: “chi sono io?”, rinuncia all’unico autentico scopo della vita: “conosci te stesso!”.

Che cosa sta succedendo ora?

Conoscere se stessi è la ragione, l’unica ragione per cui veniamo nella vita, affinché giorno dopo giorno, insegnamento dopo insegnamento, prova dopo prova possiamo crescere nel senso d’Individuazione, che significa anche senso di Evoluzione. Siamo qui per evolvere, e per far evolvere la Terra e le sue creature. Ogni nostro passo nell’autoconoscenza farà avanzare di un passo l’evoluzione dell’Umanità, della Terra e dei Mondi.

Questo processo di autoconoscenza può avvenire se “guardiamo” con il nostro Io dentro la nostra Anima, per conoscerla, guidarla, correggerla ed amarla. Attraverso ciò che vediamo dentro la nostra Anima raggiungiamo la consapevolezza di chi siamo veramente, di come il nostro Essere può agire e fecondare se stesso e la vita tutta.

Questo nostro Io si manifesta attraverso le tre forze dell’Anima, che sono il Pensiero (sistema neurosensoriale), il Sentimento (sistema ritmico) e la Volontà (sistema metabolico). Tali forze devono collaborare insieme perché la personalità ne risulti armoniosa e l’Io possa brillare su di essa. Se penso una cosa e però ne faccio un’altra sono già dentro a una scissione tra il pensare e il volere. Se provo un sentimento, ma non lo comprendo con il pensiero e non lo manifesto in giuste azioni, esso svaporerà in una nube dissolvente, priva di argini e di scopi.

La frattura tra le tre forze dell’anima umana è oggi quanto mai coltivata. Ne sono maestri in questo tutta la nostra tecnologia, gran parte della medicina allopatica e le vaccinazioni in particolare, lo scolasticismo precoce e intellettualistico, le droghe e le dipendenze d’ogni tipo, l’alimentazione Ogm, l’inquinamento in generale, l’incitazione alla violenza e alla pornografia, e tutte le tendenze materialistiche creano continue fratture tra le tre forze dell’anima e allontanano l’Io dal suo centro. Il suo Fuoco non brilla più all’interno dell’Anima, si affievolisce, si discosta o addirittura si spegne.

Nella correlazione vaccini-autismo, tanto negata dalla medicina ufficiale, quanto osservata da scienziati più attenti e più umani, è chiarissimo il collegamento: il vaccino indebolisce il Sistema Immunitario con i suoi soldati, e l’Io vacilla. Il bambino sano che diventa autistico dopo la vaccinazione, rivela come il suo Io, ancora immaturo per una guerra troppo grande scatenata forzatamente nel suo sangue, per difendersi da un attacco così forte, si scollega dalla sua sede primaria (il sistema nervoso centrale). Questo Io tende a spostarsi verso l’alto, ossia verso il luogo da cui proviene. A volte può spostarsi così tanto che il bambino muore.

Ora, in questi giorni, a cosa stiamo assistendo? Metà della popolazione mondiale è stata obbligata a rimanere in casa, dove la convivenza forzata in spazi ristretti, il senso d’impotenza, l’allontanamento dal calore delle relazioni sociali e spesso anche dalle relazioni affettive, il “raffreddamento” interiore dovuto all’uso degli strumenti tecnologici, la mancanza di movimento, di aria e di luce, il tutto in un crescendo di paura, rabbia e angoscia, non hanno fatto altro che indebolire, disorientare, addormentare il Sistema Immunitario, quindi l’Io e il suo rapporto con l’Anima.

L’uso compensativo che si fa della tecnologia per supplire la mancanza di relazioni e per “fare scuola” ai più piccoli, diventa un’arma devastante sul cervello (pensare), su cuore e respiro (sentire), sul metabolismo e il movimento (volere). Le tre facoltà dell’anima si scindono, il fuoco dell’Io vacilla, il senso d’identità e l’appartenenza a se stessi sfuma.

Nel tempo dell’Anima Cosciente in cui stiamo vivendo, che si regge sulla possibilità di un Libero Pensare, dove l’Individualità si rafforza sempre più per raggiungere lo scopo per cui si è incarnata, in questo tempo è abbastanza terribilmente logico che le Forze dell’Ostacolo operino sull’Identità umana.

Il Covid19 è soltanto un virus, uno dei miliardi di virus con i quali siamo in contatto quotidianamente, virus che un buon Sistema Immunitario, ossia un buon senso di Sé controlla e neutralizza. Alcuni si sono ammalati, altri sono morti, certo, ma se guardiamo a chi sono costoro, oltre alla media d’età che è di 79,5 anni, troviamo che già prima erano affetti da patologie cardiovascolari, diabete mellito, obesità, ipertensione, tutti elementi che già esprimono una notevole debolezza dell’Io; persone che senza insulina, pacemaker e antipertensivi avrebbero passato la Soglia già da molti anni.

Con questo non voglio mancare di rispetto a chi è morto, tra l’altro nella situazione terribile di allontanamento dalle persone amate, né negare la sofferenza di chi è ammalato o di chi ha offerto il suo lavoro e a volte la sua vita per questo. Tutto ciò è sacro e merita profonda gratitudine, ma è necessario considerare che nella malattia e nella morte ci sono delle profonde leggi di destino, sulle quali non possiamo pronunciarci in termini strettamente di causa ed effetto. Il loro senso è custodito nelle leggi del karma e dell’evoluzione da elevatissimi Esseri Spirituali.

Si è fatto di questa presunta pandemia un mezzo per indebolire l’Io di gran parte dell’umanità.

Il modo con cui è avvenuto questo è terribilmente vile. Operando sulla salute come bene primario dell’uomo, al punto tale da ignorare quelle leggi costituzionali così duramente conquistate dai nostri padri, si è caldeggiato alla salute, in un’esagerazione senza precedenti, attraverso un insolito mantra: “restate a casa”.

Restare a casa è diventato il simbolo della salute. Ma la salute dipende dal Sistema Immunitario, il quale è figlio dell’Io, dell’Organizzazione dell’Io, della Struttura dell’Io.

Che cosa sta succedendo al nostro Io/Sistema Immunitario restando a casa?

Se osserviamo con un po’ d’attenzione vediamo che tutto quello che è stato fatto per la nostra “salute” e quindi per rinforzare il Sistema Immunitario è esattamente l’opposto. Perché un Io sia veramente forte e organizzi in modo sano il Sistema Immunitario, sono necessarie dosi quotidiane di Calore/Luce/ Amore.

Restate a casa: così non potete nutrirvi del Sole, la stella che fin dal primo respiro nutre il nostro Io con l’Amore/Calore/ Luce del cosmo.

Restate a casa: così non potete respirare l’aria che veicola lo Spazio/Luce e aiuta il respiro a essere ciò che realmente è, la base di ogni processo di Guarigione.

Restate a casa: così non potete usare le vostre membra per un movimento sano in armonia con il sole e il respiro, rafforzando la vostra Volontà, base della vita del cuore e del pensiero.

Restate a casa: così non potete sentire il Calore degli amici, il contatto degli abbracci, ciò che da sempre ci ha legati gli uni agli altri, rinforzandoci nel sentimento di Appartenenza e Fratellanza.

Restate a casa: perché fuori servono maschere, la negazione del sorriso, dell’elemento che caratterizza la vostra natura divina e l’espressione della vostra Anima.

Restate a casa: perché fuori servono guanti, la negazione dell’elemento morale vivente nelle mani, così nessuno vedrà l’espressione della vostra Verità.

Restate a casa: così non potrete vedere gli altri e farvi vedere, così il vostro Io, che nella sua Natura Superiore si collega all’Io degli altri, s’irretirà nella piccolezza dell’ego e diventerà sempre più arido e infecondo.

Restate a casa: così non potrete riunirvi nel culto, nel canto, nello studio, nella preghiera comunitaria; così la frase del Cristo a sostegno di ogni unione, “quando due o più si riuniscono nel mio Nome io sono in mezzo a loro”, non abbia a realizzarsi.

Restate a casa: poiché a casa vi abbiamo portato la messa domenicale, il rosario, la scuola, i compiti, lo studio, i giochi, i passatempo, vi abbiamo donato qualsiasi collegamento telematico e con esso qualsiasi sensazione d’onnipotenza.

Restate a casa: poiché vi abbiamo già donato l’onnipotenza telematica, la caricatura dell’Io, la caricatura dell’Amore, la caricatura del Calore. A cosa vi serve un Amore al di fuori?

Restate a casa: così i vostri bambini saranno lesi gravemente nel sano sviluppo delle membra e della socialità, che impedirà loro di maturare l’entusiasmo della Volontà, la dolcezza del Cuore, e i presupposti per un equilibrato processo di Pensiero nel futuro.

Restate a casa: così virus, batteri e microrganismi si annideranno facilmente tra le strette mura caldo umide e i respiri colmi di tensione di chi vi abita, anziché essere neutralizzati all’aria e alla luce. 

Restate a casa: così i vostri anziani si ammaleranno di dolore nella solitudine e nelle case di riposo, in modo che poi si possa dire che sono morti per la pandemia.

Restate a casa: così i drogati, gli handicappati, i malati psichici, le prostitute, i carcerati non vi daranno più fastidio; e la loro sofferenza non vi toccherà, perché prima di tutto viene la vostra “salute”.

Restate a casa: così la vostra Anima si accartoccerà in se stessa, non distinguerete più i vostri sentimenti, i vostri pensieri, i vostri atti di volontà, non riconoscerete più veramente Chi Siete.

Restate a casa: così non avrete modo di sentire la Terra, così non vivrete la Terra e non potrete abbandonarvi al suo dolce tepore, alla culla della Pace che sale dalle sue pietre, dalle sue erbe, dai suoi fiumi.

Restate a casa: così tutto ciò che si chiama Calore/Luce/Amore, tutto ciò che nutre il vostro Io, il vostro Sistema Immunitario, il paladino di voi stessi, ne risulti fortemente indebolito e compromesso, cosicché quando deboli, smarriti, disorientati e angosciati chiederete a gran voce un vaccino o un microchip o radiazioni telematiche più potenti per rinforzare la caricatura di ciò che si chiama Amore, noi ve li daremo e così avremo in pugno il vostro Essere.

 Cosa possiamo fare? Non ci vengano a dire che così ritroviamo il contatto con le persone care, perché il contatto affettivo che si vive in famiglia ha bisogno di spazi adeguati, di tempi adeguati, ha bisogno ritmicamente di “prendere le distanze” da chi si ama per rinforzarsi poi nella vicinanza. Non ci dicano che capiremo più a fondo noi stessi. Senza il confronto con gli altri e con la realtà lavorativa e sociale non comprendiamo veramente noi stessi. Se un periodo di riposo a volte può far bene per recuperare forze, questo deve essere scelto in modo libero, diversamente è assolutamente negativo.

Sono una donna e mi occupo di psicoterapia da oltre trent’anni, e sento e vedo il grido d’angoscia che c’è dietro a tutto questo. So già che aumenteranno le malattie autoimmuni e il cancro, varie forme di disagio psichico, in particolar modo i disturbi di personalità e le crisi d’identità. E anche a chi ha un Sistema Immunitario forte, ovvero un Io forte, non verrà comunque risparmiata sofferenza. Perché anche se si ha avuto la fortuna di abitare vicino a un bosco, a un fiume, o in campagna, non ci si può comunque evitare la sofferenza collettiva che strappa pezzi d’anima un giorno dopo l’altro, perché di questo dolore è intrisa tutta l’atmosfera terrestre.

Cosa si può fare?

(Continua nei prossimi giorni…)

Vivere la Pasqua nel 2020

In questi giorni l’esplodere della primavera e la resurrezione miracolosa della natura risveglia anche all’uomo meno credente la percezione dell’elemento vivente che non soccombe alla morte, ma che ogni anno si rigenera. Tuttavia, questi giorni sono così contrari a quanto sta avvenendo nella natura, che dobbiamo cercare quanto mai di vivere la resurrezione dentro la nostra anima.

Il detto “Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi”, non può in questa strana primavera realizzarsi. La nostra Pasqua non si può trascorrere con chi vogliamo. Allora è necessario un modo, forse un modo nuovo, tutto da scoprire, su come vivere questa nostra Pasqua. Continua a leggere “Vivere la Pasqua nel 2020”